NELLA SALIVA DEL CANE SI CELEREBBE UN BATTERIO MICIDIALE CHE PROVOCA DANNI IRREPARABILI, RIVELA UNO STUDIO, PER CHI NE È A SUA INSAPUTA ALLERGICO

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    Niente: l’ennesimo ‘studio’ dell’ennesima equipe di stimati ricercatori ora rischiano di toglierci anche il piacere di lasciarci coccolare dai nostri amici a quattro zampe. Il rischio, spiega il rapporto inglese, sarebbe quello di contrarre un comune batterio presente nella saliva dei cani: il Capnocytophaga canimorsus. La ricerca sarebbe nata dopo il 200mo caso, stavolta registrato ad Ottawa (in Canada) dove, una mamma 49enne, Christine Caron ha perso tre arti proprio a causa di questo micidiale batterio. Ne ha parlato anche il ‘National Post’, spiegando che la donna avrebbe contratto il batterio dai suoi due cani colpevoli rispettivamente di averle dato un piccolo morso sulla mano per trattenerla, per poi leccargliela nel tentativo di riparare al danno. A soli tre giorni di distanza, il 21 maggio scorso, il tragico epilogo: la donna vomita tutta la notte per poi perdere conoscenza. Si risveglierà solo un mese più tardi da un coma indotto, privata di tre dei quattro arti, danneggiati irrimediabilmente da uno shock settico dovuto a una reazione avversa al comune batterio. Ma attenzione: secondo i medici che l’hanno salvata, la reazione al batterio dell’organismo della signora Caron è ‘incredibilmente rara’: solo 200 casi di shock settico al Capnocytophaga canimorsusal sono infatti stati documentati nel mondo negli ultimi 25 anni. Christine, inoltre, al momento del morso era affetta senza saperlo da polmonite, motivo per il quale il sistema immunitario era compromesso a tal punto da renderla più vulnerabile. Ora la donna si sta lentamente riprendendo dal trauma, aiutata economicamente da una raccolta fondi e quasi in grado di camminare sulle protesi alle gambe: “Ho vinto la lotteria – ha dichiarato -. Beh, la lotteria della m…a è la definizione che hanno usato… ma devo andare avanti, perché a provare a dare un senso a tutto questo si impazzisce”. Che dire? Se siamo sopravvissuti fino ad oggi… noi preferiamo continuare a rischiare!

    M.