“Dati preliminari indicano che circa il 40% delle persone positive alla variante Omicron può risultare negativo ai test rapidi, quasi 1 su 2”. Una notizia a dir poco pazzesca quella lanciata dal consulente del commissario per l’emergenza Covid (e direttore scientifico di Consulcesi), Guido Rasi, secondo il quale “Con la variante Omicron destinata a diventare predominante, i tamponi antigenici rapidi rischiano di diventare inutili. La nuova versione del virus Sars-CoV-2 sembra in grado di sfuggire con maggior frequenza ai test diagnostici oggi più utilizzati“.
Come spiega l’esperto, fra l’altro tra i docenti del corso di formazione professionale Ecm di Sanità In-Formazione per Consulcesi Club, ”Ora più che mai è fondamentale che gli operatori sanitari continuino a tenersi aggiornati sull’evoluzione del virus e delle nostre conoscenze sia in campo diagnostico che terapeutico“, spiega Rasi, che è anche uno dei docenti.
Come tiene giustamente a rimarcare Rasi, rivelandosi i test antigenici rapidi poco affidabili, si complica anche sia l’aspetto della diagnostica che del tracciamento, strumenti essenziali per contenere la pandemia, “Spero siano presto disponibili test rapidi aggiornati ed attendibili per la Omicron, ma nel frattempo è necessario alzare la guardia. In questo contesto, il ruolo degli operatori sanitari sarà ancora più centrale nella valutazione dei pazienti”.
Dal canto suo il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, commenta che ”Da parte nostra continueremo ad allargare e ad aggiornare più possibile la nostra offerta formativa. Certi dell’importanza dell’aggiornamento professionale sempre, e in particolar modo in tempi di Covid, continueremo a lavorare a fianco degli operatori sanitari offrendo loro gli strumenti conoscitivi più adeguati per continuare a far fronte a questa emergenza”.
Max