Nel corso del 2020 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha effettuato 4.922 sequestri presso i propri spazi doganali, intercettando una quantità di beni contraffatti superiore del 262,41% rispetto al 2019, per un totale di 12.964.312 pezzi sequestrati. E’ quanto si legge nel ‘Libro Blu 2020’ che raccoglie l’attività di Adm dello scorso anno.
Da come evidenzia l’agenzia nella sua analisi, quasi il totale delle merci contraffatte (12.471.758 pezzi) e contrassegnate come altro (macchine ed utensili, veicoli e loro parti, cancelleria, accendini, etichette, tessili, materiali di imballaggio) proviene dalla Grecia (82,27%) ed è diretta proprio in Italia (84,17% del totale). Anche l’abbigliamento e gli accessori (232.900 pezzi) provengono per il 35,7% dalla Grecia e sono dirette al nostro Paese. Dalla Cina provengono direttamente calzature e parti (49,39% del totale con 128.748 pezzi), così come giocattoli, giochi, articoli sportivi (94,34% con 83.441 pezzi).
La spiegazione della provenienza dalla Grecia, si legge nel ‘Libro Blu 2002’ viene dal fatto che “i flussi esteri di traffico di merci contraffatte si sono spostati nel tempo verso quei nodi doganali europei più ‘tolleranti’, dove i controlli sono meno stringenti e la contraffazione non è considerata un reato ma soltanto un illecito amministrativo”. I sequestri, spiega Adm, “evidenziano l’esistenza di un flusso ‘commerciale’ di beni contraffatti che lega il Sud- Est Asiatico ai mercati europei. La Cina è la nazione in cui vengono prodotti e da cui provengono i maggiori quantitativi di ‘Calzature e loro parti’ e di ‘Giocattoli, giochi e articoli sportivi’, mentre per le categorie ‘Abbigliamento e accessori’, ‘Accessori personali’ e ‘Altre merci’ la Grecia risulta essere il principale Paese di transito di prodotti, che nella maggior parte dei casi hanno origine cinese. Solo per la categoria ‘Telefoni cellulari e loro parti’ (caricabatterie, cover, parti di ricambio), i sequestri si registrano su passeggeri e spedizioni aeree provenienti principalmente da Hong Kong.