Gli operai agricoli nel 2020 sono risultati 1,036 milioni, diminuiti rispetto al 2019 (-2,0%) segnalando una seconda contrazione dopo quella già registrata nell’anno precedente. E’ uno degli aspetti che emergono dal Rapporto annuale Inps.
Tra gli operai agricoli prevalgono gli uomini; le donne rappresentano il 32% del totale e anch’esse stanno diminuendo (-3,4% nel 2020). I nati in Italia o nei “vecchi” Paesi Ue dal 2017 – che costituiscono i due terzi degli operai agricoli – continuano lentamente a ridursi. D’altro canto, prosegue il processo di sostituzione di lavoratori comunitari (polacchi, rumeni) con lavoratori provenienti dai paesi extra Ue, accelerato nel contesto pandemico: anche nel 2020 i neocomunitari sono diminuiti fortemente (-17% in totale, – 14% le donne) mentre gli extracomunitari – soprattutto uomini – sono aumentati, nonostante tutto, e si avvicinano a rappresentare quasi un quarto della manodopera agricola.
La distribuzione per età risulta articolata, senza particolari concentrazioni. Tutte le classi comunque risultano interessate dalla medesima dinamica di lento ridimensionamento, fatte salve quelle più anziane, la cui consistenza risulta stabile. A fronte di un (impercettibile) incremento della retribuzione media giornaliera (che è intorno ai 71 euro, +0,5%), la retribuzione media annua risulta diminuita, scesa sotto i 7.500 euro (-1,9% sull’anno precedente) per effetto della riduzione del numero medio di giornate lavorate.
Per un’assoluta maggioranza degli operai agricoli (82%), questo tipo di reddito rappresenta l’unica fonte personale di sostentamento; tenendo conto anche di quanti hanno nel reddito agricolo la fonte principale di sostegno, anche se non esclusiva (6%), si arriva quasi al 90% di operai agricoli. È questa componente che risulta in diminuzione, mentre risulta in lieve incremento quella per cui il lavoro agricolo è complementare ad altri redditi.
La tipologia contrattuale standard è quella degli operai a tempo determinato (Otd), che interessa nove operai agricoli su dieci: ed è questa che è stata interessata dalla riduzione della domanda di lavoro, mentre la componente degli operai a tempo indeterminato è stabile (106.000 nel 2020).
La distribuzione degli operai agricoli per classe di giornate lavorate registra la contrazione accentuata delle lunghe durate (oltre 150 giorni), che interessano poco meno di un terzo degli operai agricoli, coinvolgendo quindi non solo quelli a tempo indeterminato: il calo è stato del -7,8% e ad esso fa da contraltare la crescita degli operai con durate comprese fra 51 e 100 giorni: è questa sostituzione che è all’origine della diminuzione della retribuzione media annua. Il gruppo, altrettanto numeroso (318.000 nel 2020), di operai agricoli coinvolti per durate brevissime risulta nel 2020 in lieve diminuzione.