Secondo una previsione stilata dallUfficio Studi della Cgia, il 2017 dovrebbe essere un anno positivo sul fronte delle tasse. Una proiezione alla luce delle novità che entreranno in vigore dal 1° gennaio, così come deciso in relazione alla legge di Bilancio 2017 e con le leggi di Stabilità redatte negli anni precedenti. Dunque, spiega ancora lUfficio Studi, le famiglie dovrebbero risparmiare 2,9 miliardi e le imprese 4,5. Il condizionale, fa sapere lUfficio studi della Cgia, è dobbligo, visto che lanalisi è al netto di uneventuale manovra correttiva e la quasi totalità delle misure previste nel 2017 non interesseranno in egual misura tutti i contribuenti italiani.Come elenca la Cgia, i principali provvedimenti che interesseranno le famiglie italiane sono una quindicina circa, sottolinea la Cgia. Dal punto di vista economico la più importante sarà la proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico (607,7 milioni di euro). Seguiranno il bonus bebè erogato dallInps al settimo mese di gravidanza o di adozione (392 milioni di euro), i premi di produttività dei lavoratori dipendenti del settore privato (382,3 milioni di euro), il bonus cultura per i 18enni (290 milioni di euro), la mancata proroga del contributo di solidarietà del 3 per cento in capo ai contribuenti con un reddito sopra i 300.000 euro (275,4 milioni di euro), lestensione della no tax area per i pensionati over 75 (246 milioni di euro). Potenzialmente nel 2017 le tasse per le famiglie dovrebbero ridursi di 2,94 miliardi di euro. Sono una dozzina le principali novità fiscali che interesseranno le imprese. Le società di capitali, ad esempio, beneficeranno della riduzione dellaliquota Ires che passerà dal 27,5 al 24% (con una riduzione del peso fiscale di 2,9 miliardi di euro)- continua la Cgia-. Gli imprenditori individuali e le società di persone che opteranno su base volontaria per lIri (Imposta reddito impresa) saranno sottoposti ad unaliquota fissa al 24% sugli utili non prelevati in luogo della tassazione Irpef (1,2 miliardi di sgravi). Grazie a queste novità illustra Paolo Zabeo, coordinatore dellUfficio studi della Cgia – la pressione fiscale ufficiale dovrebbe scendere nel 2017 al 42,3%: 0,3 punti in meno di quella registrata nel 2016. Sebbene in calo, siamo comunque ancora lontani dal 41,5% registrato prima della crisi, quando il rapporto debito/Pil, ad esempio, era al 100%: un dato inferiore di oltre 30 punti a quello attuale. La proroga del maxi ammortamento al 140% e liper ammortamento al 150 per cento dellacquisto di macchinari ad alto contenuto tecnologico consentiranno un risparmio fiscale di 973 milioni di euro. La proroga fino al 2020 del credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo permetterà un risparmio fiscale di 727 milioni di euro. Lalleggerimento fiscale per gli agricoltori, tra cui la cancellazione dellIrpef sui redditi nel triennio 2017-2019, garantirà uno sgravio annuo di 157,6 milioni. Grazie alla riduzione dellaliquota contributiva al 25 per cento, il popolo delle partite Iva risparmierà 108 milioni di euro di contributi previdenziali. Per contro, invece, verranno meno le agevolazioni dellAce (Agevolazione per la crescita economica) di quasi 1,5 miliardi di euro e gli artigiani e i commercianti, a seguito delle misure prese dallallora governo Monti, nel 2017 subiranno un ulteriore aumento dei contributi Inps pari a 400 milioni di euro. Il saldo, dato dalla differenza tra gli aumenti e le riduzioni di imposte/contributi previste, sarà di 4,5 miliardi di tasse in meno, continua la Cgia di Mestre. A livello europeo -conclude Renato Mason segretario della Cgia- alle nostre imprese viene richiesto lo sforzo fiscale maggiore. Nonostante la giustizia sia poco efficiente, il credito venga concesso con il contagocce, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione risulti la peggiore pagatrice dEuropa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è al top.