NEL 2016 LE ORE DI CASSAINTEGRAZIONE HANNO SUBITO UN CALO PARI AL -14,8%. COME RILEVA L’OSSERVATORIO DELL’INPS PER RITROVARE UN DATO SIMILE BISOGNA RIFARSI AL 2008

L’Osservatorio sulla cassa integrazione dell’Inps oggi ha reso noto che, rispetto all’anno precedente (quando le ore totali furono 682,6 milioni), nel 2016, sono state autorizzate 581,8 milioni di ore di cassa integrazione, un dato che evidenzia un calo del 14,8%. Premesso che il valore registrato nel 2016 mostra infine un dimezzamento rispetto al record di 1.199 milioni di ore, registrato nel 2010, tanto per dare idea della situazione, cercando un dato più basso, bisogna tornare indietro al 2008, quando le ore di Cig furono 228,3 milioni. Nello specifico, tra gennaio e novembre 2016 i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati pari a 65.989 contro i 660.626 registrati nel 2015. E le cessazioni hanno superato complessivamente la stipula di nuovi rapporti di lavoro: nei primi undici mesi 2016, infatti, le prime sono ammontate a 1.440.424 contro 1.145.590 nuovi contratti stabili, si legge nelle tabelle Inps dell’Osservatorio sul precariato. Sempre nei primi undici mesi del 2016 in discesa anche le trasformazioni a tempo indeterminato pari a 285.483 contro i 437.637.634 dello stesso periodo del 2015 mentre tengono gli apprendisti trasformati in tempo indeterminato che tra gennaio e novembre 2016 sono stati pari a 75.340 contro i 79.866 del 2015. mTornando alle cessazioni che per la prima volta sorpassano le assunzioni a tempo indeterminato, tra gennaio e novembre 2016 sono state pari a 1440.424 contro le 1.549.493 dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2016 rispetto al 2015, però aumentano i licenziamenti dei lavoratori assunti con contratto stabile: 561.862 contro i 539.933 del 2015. A salire sopratutto quelli per giustificato motivo oggettivo (440.881 contro 418723 ) e i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo (67.347 contro 53.056) mentre scendono quelli per esodo incentivato, cambio di appalto di 68.154 del 2016 ai 53.607 dei primi undici mesi del 2016. Andamento, dice l’Inps, legato alla maggiore tracciabilità introdotto dal governo Renzi. Tale andamento riflette anche gli effetti del dispositivo dell’art.49, comma 3, del decreto legislativo 81/2015, con cui sono stati introdotti obblighi di comunicazione preventiva in merito all’orario di svolgimento della prestazione lavorativa, divenuti operativi a partire dalla seconda metà di ottobre 2016. Inoltre, nel 2016 sono stati venduti 133,8 milioni di voucher con un incremento, rispetto al 2015, pari al 23,9%. Lo certifica l’Inps nell’Osservatorio sul precariato segnalando come rispetto al 2015, si sia registrata una “significativa flessione” rispetto al +57,7% di aumento del 2015 sul 2014 e come per il mese di dicembre, la crescita si sia attestata “su valori prossimi allo zero” :il numero dei voucher venduti 11,5 milioni risulta “sostanzialmente equivalente” a quello di dicembre 2015 (11,4 milioni).