Frena il saldo negativo nei primi tre mesi del 2015 delle imprese costrette a chiudere i battenti. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, sono ’morte’ 18.685 aziende, 5.805 in meno rispetto al 2014, anno in cui a lasciare il mercato sono state ben 24.490. E se è vero che quest’anno rallentano le cessazioni di impresa, anche le iscrizioni toccano il minimo da diversi anni ed il risultato è “meno consistente rispetto agli anni precedenti”. A registrare la dinamica del tessuto imprenditoriale è lanalisi dei dati Movimprese, relativi alla nati-mortalità delle imprese italiane tra gennaio e marzo, elaborati da InfoCamere sulla base del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere. Nel primo trimestre dellanno, “tradizionalmente caratterizzato da un bilancio negativo tra iscrizioni e cessazioni dimprese, a causa del concentrarsi di queste ultime sul finire dellanno precedente”, sono nate 114.502 nuove iniziative economiche, 872 in meno dello stesso periodo dello scorso anno, la quarta contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio. Ma mentre ancora molte imprese chiudono i battenti in questo primo trimestre d’anno, ancora una volta positiva si presenta la performance delle startup innovative. Allapposita sezione del Registro delle imprese, infatti, nei primi tre mesi dellanno ne sono nate infatti 368, quasi tutte nella forma di società di capitali, contro le 229 dello stesso periodo del 2014. Oltre le stratup innovative, inoltre gli unici settori che crescono sono quelli del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi alle imprese (+1.953 imprese, di cui 501 artigiane), insieme alle aziende dei servizi di informazione e comunicazione (+534) e di sanità e servizi sociali (+237).Ad arretrare maggiormente è il settore delle costruzioni, cui globalmente si deve il 41,7% dellintero saldo negativo (7.785 imprese in meno). Quest’anno, infine, frenano i fallimenti delle imprese italiane nel primo trimestre dell’anno. Tra gennaio e marzo le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.588, contro le 3.607 che avevano portato i libri in tribunale nel primo trimestre del 2014.