’NEGRO’, NEGLI STATES NON E’ PIU’ UN INSULTO – di Alessia Lambazzi

Se sei un soldato afro-americano dell’esercito Usa, puoi essere chiamato negro. In base

al nuovo regolamento pubblicato di recente, termini come “negro” o “haitiano” possono

essere utilizzati per definire un membro del servizio civile. L’esercito ha confermato, che

il termine è stato inserito il 22 ottobre scorso, nel regolamento ‘Army Command Policy’,

che viene aggiornato periodicamente.

Il fatto ha già provocato non poche polemiche, “la cosa più stupida che abbia sentito”, ha

commentato un ufficiale specializzato in questioni relative al personale del Dipartimento

della Difesa, il quale sostiene che il Pentagono non usa la parola in nessuna delle sue

vaste raccolte di dati demografici, ma forse è opportuno fare un po’ di chiarezza. Il

termine italiano negro è etimologicamente equivalente all’aggettivo nero. In passato

questo termine non era percepito come dispregiativo e costituiva un’accezione comune

per riferirsi ai popoli di pelle scura. Solo nell’uso comune contemporaneo negro viene

generalmente percepito come esempio di razzismo e viene sostituito frequentemente

dall’espressione “di colore”.

“Voi dite che non combatterete per liberare i negri. Alcuni di loro sembrano disposti a

lottare per voi, ma non importa. Combattete allora esclusivamente per salvare l’Unione”,

queste le parole di Abraham Lincoln, il Presidente degli Stati Uniti, dedito alla battaglia

per la salvaguardia dei diritti dei cittadini afroamericani, contenute in una lettera ad

Horace Greeley.

Forse è difficile prescindere dai contesti che circondano le parole, forse il senso delle

cose troppo spesso viene distorto e forse le intenzioni fanno danni maggiori delle parole

stesse.