“Le trattative sono in corso. Sono riprese le consultazioni sulla piattaforma negoziale principale Le questioni sul tavolo restano cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del paese…“, ha informato il ‘solito’ Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, annunciando ogi la ripresa dei negoziati fra le due delegazioni.
Dal canto suo, all’opposto, come ha giustamente osservato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, è indubbiamente un confronto “difficile, ma il fatto stesso che vadano avanti è comunque positivo”.
Ieri, dopo che le due delegazioni si erano lasciate per darsi nuovamente appuntamento a quest’oggi, anche Zelensky aveva definito “difficili i negoziati. Le due parti esprimono attivamente le proprie specifiche posizioni: le comunicazioni vengono mantenute in piedi, ma è difficile”.
Dal canto suo, il caso negoziatore, Podolyak, già ieri aveva fatto notare che alla base della discordia ci sono i sistemi politici troppo diversi. L’Ucraina è per la libertà di dialogo all’interno della società e del consenso, la Russia invece soffoca la propria società con degli ultimatum”.
Dunque, secondo il capo negoziatore, “E’ necessario un dialogo libero’. Pace, un cessate il fuoco immediato e il ritiro di tutte le truppe russe. E e solo dopo questo possiamo parlare di relazioni regionali e di differenze politiche”.
Inoltre, ha nuovamente ribadito Podolyak: fino a quando Mosca non accetterà prima un immediato cessate il fuoco, i negoziatori dell’Ucraina si rifiuteranno di iniziare a discutere la forma delle relazioni future con la Russia.
Max