Imposta e crea, vince anche, ma pensa solo alla squadra. Jorginho è il perfetto regista che ogni allenatore vorrebbe avere: non sbaglia un colpo, c’è sempre anche quando non si vede. Non se l’è fatto sfuggire Mancini, che ha costruito la sua Italia intorno al campione d’Europa in carica, quella per club.
Prima lui, poi gli altri 10. Contro il Belgio, venerdì, Jorginho detterà ancora i tempi, illuminerà il campo coi suoi lanci: “Credo che tutti siano consapevoli del fatto che in questo percorso non si può sbagliare. L’errore più grande sarebbe quello di pensare di aver già fatto qualcosa di grande”. Ha detto in conferenza stampa, prima di commentare la forza del Belgio: “Dobbiamo portare rispetto alla prima squadra del ranking. Il nostro obiettivo è quello di cercare di individuare i loro punti deboli: quelli li hanno tutti”.
“Siamo felici perché vinciamo e noi abbiamo lavorato e lavoriamo per quello – ha spiegato il centrocampista – Dobbiamo solo continuare così, perché è vero che stiamo facendo bene, ma sappiamo che bisogna ancora lavorare per raggiungere grandi cose: servono ancora tanti sacrifici. Il cammino è quello giusto. Dobbiamo stringere i denti ed è quello che stiamo facendo”.
Se l’Italia va così forte il merito è soprattutto di mancini, lo ribadiscono tutti: “Lui crede in noi e questo lo avvertiamo. Ci dà fiducia, ci fa sentire forti e in campo dà sempre una grande mano. Sta facendo un grande lavoro. Pallone D’Oro? Ora penso al gruppo. Il resto verrà di conseguenza se faremo bene come squadra, ma sinceramente non ci sto pensando. Vincere insieme è troppo più bello che vincere da solo”, conclude Jorginho.