Alexey Navalny, l’oppositore russo di Vladimir Putin avvelenato lo scorso 20 agosto, è stato arrestato ieri all’aeroporto di Mosca non appena rientrato in patria. Questa mattina lo stesso Navalny ha diffuso un video, pubblicato sul suo profilo Instagram, in cui sostiene che l’udienza del processo per convalidare il fermo stia avvenendo direttamente nella stazione di polizia di Khimki, dove il dissidente è stato portato ieri. “Quello che succede qui è inaudito – ha scritto Navalny – la più alta forma di illegalità”.
Ue: rilascio immediato
Dura la condanna della presidente della commissione europea, Ursula Von der Leyen, nei confronti della Russia. “Le autorità russe devono rilasciarlo subito e garantire la sua sicurezza”, ha scritto su Twitter. “L’Ue seguirà da vicino la situazione – ha proseguito – La detenzione degli oppositori politici è contraria agli impegni internazionali della Russia”. Sulla stessa linea il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, che ha definito “inaccettabile l’arresto di Navalny.
Anche Luigi Di Maio, ministro degli esteri italiano, si unisce al coro di critiche. “L’arresto di Navalny al suo arrivo in Russia è un fatto molto grave – ha twittato – Ne chiediamo l’immediato rilascio e ci aspettiamo che vengano rispettati i suoi diritti”.
Stati Uniti, Pompeo: “Grande preoccupazione”
Toni simili arrivano anche dagli Stati Uniti. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha chiesto “l’immediato rilascio” di Navalny. Scarcerazione richiesta anche da Jake Sullivan, il futuro consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Biden. “Gli attacchi del Cremlino non sono solo una violazione dei diritti umani, ma un affronto al popolo russo che vuole che la sua voce sia ascoltata”.