Aleksei Navalny “ha violato la legge”. Vladimir Putin, nella conferenza dopo il vertice con Joe Biden, ha sogghignato quando un giornalista gli ha chiesto di Aleksei Navalny, l’oppositore detenuto in carcere. “Il cittadino che ha citato – ha detto ancora una volta il presidente russo rifiutandosi di pronunciare il nome del dissidente- ha violato deliberatamente la legge”.
“Ha lasciato il Paese per farsi curare, e non appena ha lasciato l’ospedale, ha violato la legge non facendosi vedere dalle autorità come era richiesto nel quadro dei suoi procedimenti giudiziari, questa conferenza stampa non ci consente di entrare nei dettagli”, ha precisato sottolineando che la Russia “segue solamente la legge russa” e non le richieste di altri Paesi.
Biden, ha aggiunto Putin, “ha sollevato la questione dei diritti umani, ne abbiamo parlato su sua iniziativa”. “Nelle città americane ogni giorno vengono uccise persone”, ha affermato, parlando di Biden che lo aveva definito un assassino ed escludendo che il leader di un Paese possa essere responsabile di tutte le azioni violente che vi si registrano. Putin ha inoltre citato le uccisioni dei civili in Afghanistan nel quadro di operazioni militari o la violazione dei diritti civili a Guantanamo.
Il tema Navalny è stato sottposto anche a Biden. Se il dissidente dovesse morire, “ho chiarito che le conseguenze sarebbero devastanti per la Russia”, ha detto il presidente degli Stati Uniti. Putin “sa che ci sarebbero conseguenze”. “Ho detto chiaramente al presidente Putin che continueremo a sollevare il tema dei diritti umani fondamentali”.