Nato, Renzi: “Io alla guida? Farei scoppiare due guerre”

“Io alla Nato? Nel giro di un quarto d’ora faccio scoppiare due guerre. Non è il mio” campo. Lo afferma il leader di Italia Viva Matteo Renzi, a Bruxelles nella sede di Open Vld, partito liberale fiammingo, intervistato da Angela Mauro dell’HuffingtonPost.it. Enrico Letta “non credo che ascolti me”, aggiunge, ma “lui ha il profilo giusto, ha l’età giusta, il profilo internazionale. Lo stesso Paolo Gentiloni” sarebbe adatto. “Conte no, perché gli americani non si fidano, chissà come mai”. Ma c’è anche “Lorenzo Guerini, ministro della Difesa. Anche Federica Mogherini”. I profili adatti non mancano e “mi piacerebbe che fosse un italiano. Sono tanti anni che non c’è un italiano” a fare il segretario generale della Nato. 

Mario Draghi “può fare tutto: il presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica, della Commissione Europea o del Consiglio Europeo”. Quella del Quirinale “è una partita complicata e qualcuno ci ha smenato l’osso del collo. Vi ricordate Bersani?”. Come andrà a finire la corsa al Colle, continua, “dipende da chi gestisce la partita. Nel 2015 l’abbiamo gestita noi e alla quarta votazione è stato eletto Sergio Mattarella. E chi lo ha fatto?”. Queste partite, rimarca, si giocano con discrezione, “tenendo in un angolino” i nomi buoni. “Così si fa. Non si brucia il nome prima”, perché “non è l’elezione diretta di un rappresentante del popolo”. 

“Nel 2022 si cambia il patto di stabilità e un anno elettorale non ce lo possiamo permettere” dice Renzi che invita a segnarsi sul calendario due date, “il 10 aprile e il 24 aprile, primo e secondo turno delle elezioni francesi. L’elezione del presidente della Repubblica è importante, ma non cambia l’Europa. Se Macron, come spero, vince”, le cose cambiano. 

I Cinque Stelle, già in un gruppo con Nigel Farage, dopo aver “bussato” invano alla porta di Renew Europe, “non sanno dove andare, il populismo è finito, Le Pen non li piglia più. Chi gli è rimasto? Per disperazione vanno nel gruppo dei Socialisti. Il 2022 sarà l’anno delle 5 Stelle cadenti, una lunga notte di San Lorenzo: sono assolutamente insignificanti”. 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolinea Renzi, “si è opposto ad un signore che si chiama Paolo Savona. Savona che scrive letterine per dire che siamo in dittatura. Non ce n’è uno che dica che su Consob con Savona si è fatto un gigantesco passo indietro sulla credibilità del Paese”.