(Adnkronos) – L’inverno, e il periodo delle festività natalizie, risulta essere quello più propizio per concepire un figlio, complici una serie di fattori, dall’atmosfera più rilassata che ‘aiuta’, all’evidenza scientifica che gli spermatozoi in inverno sono più ‘in salute’. Ma chi cerca un figlio deve fare attenzione agli eccessi delle feste, a partire da quelli alimentari, prendendo precauzioni sulla scelta e sulla qualità dei cibi. “Sicuramente l’atmosfera rilassata delle feste aiuta, ma esistono anche studi secondo cui la maggior parte dei concepimenti avviene durante i mesi invernali, nello specifico tra Natale e Capodanno, con un picco di nascite in estate”, spiega Daniela Galliano, specialista in Ostetricia, Ginecologia e Medicina della riproduzione.
“Infatti – aggiunge – si concepisce di più quando fa più freddo e quindi nei mesi estivi si sarà più esposti a un aumento dei livelli di vitamina D, che ha un impatto positivo nella gravidanza. Durante le feste natalizie poi si ha più tempo libero e si è più rilassati. Alcuni studi – aggiunge Galliano, responsabile del centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma) Ivi di Roma – evidenziano che gli spermatozoi in inverno sono più in salute: in questi mesi se si è in cerca di una gravidanza spontanea oppure è stato già iniziato un percorso di Pma, un momento di stacco dai ritmi frenetici della routine quotidiana per godere della famiglia e della serenità delle vacanze natalizie sarà di grande giovamento per il concepimento, laddove non vi siano cause importanti che lo ostacolino, ricordando però – ammonisce – che non vale la massima di mangiare per due”.
“La volontà più grande per una mamma è quello di fare scelte di vita e nutrizionali che possano garantire uno sviluppo ottimale del bambino”, commenta Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e in Fisiopatologia del metabolismo. “Avviene spesso che la mamma si imponga limitazioni e restrizioni che non sono poi davvero così importanti e che invece rappresentano per la donna una grande disagio, motivo di stress psicologico. Sappiamo tutti – ricorda la nutrizionista – che è bene fare attenzione all’igiene degli alimenti per evitare tossinfezioni alimentari da salmonella o toxoplasma. Evitare i cibi crudi come pesce e carni è certamente raccomandato e pollame, maiale, insaccati molluschi e crostacei sono quelli più a rischio”.
“Tuttavia, la raccomandazione più solida – spiega – è quella di essere attenti alla provenienza degli alimenti che acquistiamo, di conservali in modo corretto, per esempio le carni vanno riposte sul piano più basso del frigo dove solitamente finiscono, invece, le verdure, o scegliere ristoranti di qualità. Non è necessario escludere la verdura cruda, specie quando possiamo lavarla bene, sotto l’acqua corrente, né tanto meno è lasciare in ammollo la frutta e la verdura con soluzioni disinfettanti che rischiano di essere assorbite dalla verdura e non sono certamente salutari”.
E ancora: “è bene non lasciarsi abbattere da domande inopportune sulla ricerca di gravidanza, che spesso i familiari ci rivolgono durante le festività”, consiglia Galliano, ricordando che “quasi una coppia su 5 ha problemi di infertilità, che crea già molto stress e agitazione ed è importante non aggiungere altro imbarazzo o ansia. Stop quindi alla classica frase durante il pranzo di Natale “e voi? Quando fate un figlio?”, ammonisce.
Oltre a riunioni in famiglia, il periodo delle festività porta in tavola tante dolci leccornie. “I dolci in gravidanza non sono proibiti, tuttavia il desiderio di mangiarli è molto difficile da gestire perché è a volte incontenibile e comunque più forte che prima della gestazione. Continua Sara Farnetti -. È un equilibrio ormonale che lo sostiene, non è solo un comportamento, ma una necessità biochimica che non va assecondata, ma guarita. Consiglio, di mettere in atto strategie correttive: si mangia mezzo primo piatto, si evita la frutta a fine pasto, non si consumano le patate arrosto, banditi i cocktail non alcolici e le centrifughe o spremute di frutta e, dulcis in fundo, si conclude riempiendo, una sola volta, un piatto da dessert di dolcetti misti, a scelta”, conclude.