(Adnkronos) – Chi perde il lavoro per cause che non dipendono dalla propria volontà (licenziamento, dimissioni per giusta causa, ecc.) ha diritto a percepire la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps. Di norma, si tratta di una prestazione mensile che si percepisce per un determinato periodo di tempo ricorda laleggepertutti.it. Tuttavia, ci sono dei casi in cui viene pagata la Naspi anticipata in un’unica soluzione: quando è possibile?
Non si tratta di una scelta alla portata di tutti: chi viene, ad esempio, licenziato e si mette alla ricerca di un altro posto di lavoro non può chiedere all’Inps di percepire tutta la Naspi in un colpo solo. L’opzione è riservata a chi, avendo perso l’occupazione ed avendo diritto al sussidio, vuole mettersi in proprio avviando un’attività per conto suo.
Chi ha diritto alla Naspi anticipata?
La Naspi anticipata, cioè il sussidio di disoccupazione che è possibile percepire in un’unica soluzione, è riservata a chi, avendo perso il lavoro e avendo diritto alla prestazione intende avviare:
un’attività di lavoro autonomo (compresa quella già iniziata durante il rapporto subordinato;
un’impresa individuale;
la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
In questi casi, e solo in questi casi, dunque, è possibile presentare domanda all’Inps per chiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo spettante della Naspi.
Quanto si prende di Naspi anticipata?
L’importo della Naspi anticipata in un’unica soluzione è pari alla somma delle mensilità di sussidio che spettano al lavoratore disoccupato. Se la prestazione è già in corso al momento della presentazione della domanda di liquidazione anticipata, verranno corrisposte insieme le mensilità restanti.
Sull’importo erogato viene applicata una trattenuta Irpef secondo la normativa in vigore. Tuttavia, la Naspi anticipata in un’unica soluzione si considera non imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche quando è destinata alla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorativa da parte del socio.
Se il percettore della Naspi beneficia dell’indennità in misura ridotta pari all’80% del reddito presunto derivante da attività di lavoro autonomo, la prestazione anticipata sarà erogata considerando l’importo residuo da corrispondere senza l’applicazione della riduzione stessa.
Il sussidio va restituito nel caso in cui il lavoratore torni ad avere un rapporto subordinato prima della scadenza del periodo per il quale l’indennità corrisposta in forma anticipata sarebbe durata se fosse stata erogata in forma mensile. È escluso il caso del rapporto di lavoro frutto della sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
Ad esempio, chi ha diritto a 12 mesi di Naspi da gennaio a dicembre, prende la liquidazione anticipata a marzo e accetta un lavoro come dipendente a maggio, dovrà restituire all’Inps le mensilità da maggio a dicembre.
Naspi anticipata: come presentare la domanda?
Chi è rimasto senza lavoro e intende avviare una delle attività sopra elencate, deve presentare la domanda per ottenere la Naspi anticipata in un’unica soluzione entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
Nel caso in cui l’attività sia stata avviata durante il rapporto di lavoro dipendente, poi cessato, la domanda di anticipazione deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla domanda di indennità Naspi.
Per presentare la domanda, occorre collegarsi al sito inps.it ed accedere al servizio dedicato con l’identità digitale (Spid, Carta d’identità elettronica, Carta nazionale dei servizi). In alternativa, si può fare richiesta tramite:
contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Alla domanda bisogna allegare la documentazione che attesta le iniziative assunte per lo svolgimento dell’attività autonoma. Se questa richiede una specifica autorizzazione o iscrizioni ad albi professionali o di categoria, è necessario dichiararne gli estremi del rilascio.
In caso di lavoro associato in cooperativa, va dichiarata l’avvenuta iscrizione della cooperativa nel Registro delle imprese della Camera di commercio competente per territorio e nell’Albo nazionale delle società cooperative gestito dalle Camere di commercio. Deve, inoltre, essere dichiarata la data della sottoscrizione della o delle quote di capitale sociale della cooperativa.