A Roma nasce Gemelli Cuore, un innovativo centro di cure cardiologiche e cardiochirurgiche avanzate, progettato per rivoluzionare il trattamento delle malattie cardiovascolari. Situato su una collina di fronte al Policlinico Gemelli, all’interno del campus dell’Università Cattolica, questo nuovo ospedale rappresenta un passo importante nella medicina del futuro. Il progetto, sviluppato in collaborazione con la Fondazione Cuore, nota per il suo impegno nel settore socio-sanitario, mira a offrire un approccio personalizzato e multidisciplinare alle cure.
Gemelli Cuore si pone l’obiettivo di garantire ai pazienti affetti da patologie cardiache le terapie più avanzate, non solo dal punto di vista medico, ma anche sotto il profilo psicologico e relazionale. Una squadra di specialisti di diverse discipline accompagnerà pazienti e familiari lungo l’intero percorso terapeutico, con un’attenzione particolare alla personalizzazione delle cure e alla qualità dell’assistenza.
Il professor Massimo Massetti, ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica e direttore del Dipartimento Cuore dichiara: “Efficacia ed efficienza, anche con l’ausilio delle più moderne tecnologie, mai disgiunte dall’approccio umano, saranno le cifre distintive del Progetto Cuore, L’umanizzazione delle cure deve sempre caratterizzare la pratica della medicina, in piena sintonia con il progetto Dignitas Curae, che promuove la centralità della persona e il rispetto della sua dignità”.
Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma, aggiunge: “Il progetto Cuore rappresenta un ulteriore esempio tangibile del nostro impegno nel sostenere l’innovazione medica e tecnologica. Grazie alla collaborazione con il Policlinico Gemelli e all’eccellenza dei suoi professionisti, come il professor Massetti, questo nuovo polo per le malattie cardiovascolari, che verrà realizzato con il contributo rilevante della Fondazione Roma, si propone di ridefinire il futuro della cura in Italia, mettendo sempre al centro il paziente. La Giornata mondiale del cuore è un’occasione preziosa per condividere i progressi fatti e guardare con fiducia a un percorso verso un modello di sanità che pone la qualità e l’umanizzazione al primo posto”.