Una notizia davvero boom che non interesserà solo gli appassionati di settore ma, c’è da crederci, davvero tutti. Secondo la NASA ci sono significative tracce di metano su Marte. Meglio ancora: grandissime ed evidenti indicazioni circa la presenza di metano sul pianeta rosso. Questo cosa può significare? Che, con probabilità, la vita su Marte è stata o è possibile.
Dunque esiste o è esistita vita su Marte? Il pianeta Marte è abitato da esseri extra-terrestri e sarebbe possibile una colonizzazione umana sul pianeta rosso? Sono già tante le domande e le speculazioni che si fanno intorno alla vicenda. Ma cosa è successo esattamente?
Il team della missione NASA Curiosity ha dichiarato da poche ore che il rover ha rilevato la più alta concentrazione di metano su Marte. Questo ha indotto gli scienziati a non scartare nessuna ipotesi circa l’origine microbica a quella non biologica. Ma di sicuro, il metano è un forte forte indizio verso quegli auspici a cui tutti gettano un occhio. Dalle analisi delle prossime settimane arriveranno, comunque, novità importanti.
Con un annuncio flash, l’agenzia statunitense ha comunicato che la NASA Curiosity ha trovato tracce di metano su Marte con concentrazioni mai viste prima. Tutti, ovvio, hanno pensato subito a fare uno più uno: ovvero, pensando alla possibilità che il metano sia stato generato da microorganismi presenti sul pianeta Rosso e che dunque Marte sia abitato, o comunque abitabile.
Questo, se confermato, rappresenterebbe una delle più grande e rivoluzionarie scoperte spaziali mai immaginate finora. Il team che si occupa della missione NASA Curiosity al momento però è cauto.
In primo luogo il metano potrebbe essere anche prodotto dalla connessione tra rocce e l’acqua e non per forza da organismi biologici. Inoltre, a onor del vero, il Rover usato per questi rilevamenti ha strumenti per rilevare il metano ma non per riconoscere se in effetti questo metano abbia origine biologica.
Certo, la notizia resta comunque sensazionale: il metano è un fortissimo indizio di ‘abitabilità’, se così la si può definire. E stando a quanto emerge, spettrometro laser (SAM) ha riconosciuto 21 ppbv (acronimo di parti per miliardo di unità in volume).
Del resto la NASA Curiosity aveva già st anato in passato metano nell’atmosfera marziana evidenziando peraltro un andamento stagionale delle quantità. I test saranno sincronizzati con altre agenzie come l’ESA per incrociare i dati di altri strumenti, come quelli del Trace Gas Orbiter (che al momento avrebbe ha rilevato metano) per provare a vederci chiaro in questa faccenda.