Napolitano: mi aggrediscono, ma difendo la divisione dei poteri

 

Anche nell’anno trascorso, che definirei di forzoso prolungamento della mia funzione di presidente, ho tenuto ferma, per quanto fossero aggressivamente faziose le reazioni, una linea di condotta ancorata al principio della divisione dei poteri”. Lo ha detto Giorgio Napolitano incontrando al Quirinale i giovani magistrati alla fine del tirocinio. “Io ho personalmente sperimentato contraddizioni, incertezze, opposte pregiudiziali in diversi campi della vita istituzionale, che hanno impedito il rinnovamento”. Il presidente ha sottolineato che “In Italia c’e’ bisogno di una nuova e piu’ alta stagione di coesione nazionale, di fervore ideale e morale”, un clima “nuovo per pacatezza e impegno, e rispetto reciproco”. Il magistrato deve avere “serenita’ e sobrieta’ di comportamenti professionali e anche privati”; deve evitare “i protagonismi personali, la trascuratezza nel redigere e nel consegnare i provvedimenti”, perche’ queste sono cose che “incidono sull’immagine di terzieta’ del magistrato provocando sfiducia nella societa’ e censure in sede europea. La dignita’ della magistratura e’ affidata ai suoi appartenenti”, ha aggiunto. La riforma della giustizia e’ “invocata da troppo tempo”, ed e’ un “rinnovamento che tarda ad arrivare” per assicurare “piu’ rapidita’ ed efficienza”. Lo ha detto Giorgio Napolitano ricevendo al Quirinale i giovani magistrati.