Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha scelto il discorso al corpo diplomatico, convocato al Quirinale per gli auguri, per pronunciare per la prima volta la frase che conferma quanto sta per accadere e su cui la politica si confronta già da settimane: Imminente la conclusione del mio mandato presidenziale. Aggiungendo che la fine di questo anno e limminente conclusione del suo mandato presidenziale inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando lItalia, lEuropa e il mondo. Napolitano ha elogiato lopera portata avanti dal presidente Renzi e dal governo, un coraggioso sforzo per eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura della società italiana e del suo sistema politico. Unopera ha sottolineato il presidente difficile e non priva di incognite, ma senza alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialità di questo Paese, nel ruolo che deve rivestire in Europa, negli ideali che vuole portare e nella missione di pace nel mondo. Parlando di Europa, il capo dello Stato ha spiegato come lItalia, insieme ad altri Paesi si sia sforzata con qualche successo, di focalizzare lattenzione e la volontà politica dei Paesi membri, sullimprescindibile necessità di combinare il primario obiettivo di crescita e sviluppo con realistiche regole di riequilibrio e di disciplina fiscale. La stessa commissione guidata dal presidente Juncker, è innegabile che abbia un profilo più nettamente sovranazionale e si ponga obiettivi ambiziosi per rispondere alle sfide comuni in una chiave più politica di quelle che lhanno preceduta. Napolitano sullemergenza immigrazione ha osservato che nel corso del semestre di presidenza italiana siamo riusciti a far comprendere che gli epocali fenomeni migratori connessi con i tragici eventi in Medio Oriente e in Africa costituiscono una vera emergenza europea e che come tale vanno affrontati. Inoltre ha ricordato come solo sulle coste italiane sono state questanno tratte in salvo 170 mila persone. Infine, sulle aperture tra Stati Uniti e Cuba, il capo dello Stato ha affermato che si possono definire una svolta storica, dovuta anche alla illuminata mediazione della Santa Sede. Ricordando infatti le drammatiche tensioni che in quellarea opposero le due superpotenze che si confrontavano in un mondo rigidamente diviso in blocchi.