Non è stata solo Napoli contro Roma, la partita di ieri sera ha messo ancora una volta di fronte Mourinho e classe arbitrale. Il pareggio per 1-1 non è andato giù all’allenatore portoghese che, nel post partita, ha parlato di una sensazione di impotenza. Un diritto alla vittoria che sarebbe mancato alla Roma.
“Sono orgoglioso dei miei ragazzi – ha detto. – Non voglio dire troppo: ci sono squadre che giocano per vincere lo scudetto, noi no, ma abbiamo il diritto di giocare per vincere le partite. Oggi mi è sembrato che non ce l’avessimo, i giornali dicevano che il campionato si sarebbe deciso se qualche arbitro avesse sbagliato con le prime tre che si giocavano lo scudetto, ma si decide anche se sbagliano a favore delle squadre che giocano contro chi lo deve vincere. Il signor Di Paolo e il signor Di Bello, non voglio dire nulla, ma ho avuto vergogna di essere lì”.
Il portoghese è entrato nello specifico: “Ti dico tre episodi: il rosso a Zanoli, il rigore su Zaniolo, c’è il contatto sul portiere, ma c’è molto di più. Un po’ di rispetto, abbiamo giocato senza i nostri tifosi. Non siamo stati bravi sufficientemente e non possiamo giocare per lo scudetto, ma possiamo giocare per vincere le partite”.
Ha provato ad evitare la polemica l’avversario di serata, Luciano Spalletti, ma la frecciata è arrivata ugualmente: “Non replico. Dall’inizio dell’anno dico alla mia panchina di restare seduti, è la squadra avversaria quando viene nel nostro stadio agisce quasi da squadra di casa. Noi restiamo seduti e facciamo lavorare gli arbitri. Di Bello è stato richiamato dal VAR perché’ era calcio di rigore, è stato un intervento corretto”.