“Ho deciso di ricorrere all’autoironia, anche per prevenire tutte le domande che possono essere fatte su una mia ricandidatura…”. Antonio Bassolino descrive così, all’Adnkronos, la scelta di puntare, per la sua campagna elettorale a Napoli, sullo slogan “Ancora Bassolino?” che da settimane campeggia sui cartelloni in giro per la città. Dunque, perché Bassolino? “Perché Napoli ha bisogno di serietà, di esperienza, di cultura. Io mi candido come indipendente, sotto la spinta di tanti cittadini di diverso orientamento politico e anche di cittadini che da tempo non vanno più alle urne”, risponde Bassolino, già sindaco del capoluogo partenopeo dal 1993 al 2000 e governatore della Campania dal 2000 al 2010.
Nell’era post-De Magistris, l’ex primo cittadino napoletano, alla guida di una coalizione civica, si riscopre outsider: “Sono elezioni interessanti, io sono certamente il candidato più politico. Da diversi anni non ho alcun ruolo pubblico, ho attraversato momenti difficili: 19 processi, che si sono conclusi con 19 assoluzioni piene. Ma nonostante tutto ho sempre nutrito un grande rispetto verso la giustizia”.
“Io – prosegue Bassolino – mi rivolgo a tutti i cittadini, il sindaco lo so fare. E mi candido perché Napoli attraversa momento difficile, è una città ‘scassata’ nei marciapiedi, nel bilancio. Dappertutto”. La ricetta? “Una piena collaborazione istituzionale”, dice l’ex governatore campano. E questo vale per tutti i dossier ‘caldi’, dal debito-zavorra che tarpa le ali della città alla questione Bagnoli: “Un sindaco deve saper collaborare con la regione e col governo. Questo stile improntato alla collaborazione istituzionale penso di averlo sempre avuto, da sindaco e da governatore: ho collaborato con Prodi, con Berlusconi. Penso che questa sia la linea giusta, a maggior ragione adesso in tempo di pandemia”.