NAPOLI – GIUSTIZIA È FATTA PER GENNY, IL 17ENNE UCCISO NEL RIONE SANITÀ NEL SETTEMBRE DEL 2015: LA DDA E LA POLIZIA DI STATO HANNO ARRESTATO QUATTRO PERSONE

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    Giustizia è fatta per il brutale omicidio di Genny Cesarano, il 17enne ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2015 in piazza Sanità a Napoli. La Polizia è infatti giunta alla svolta, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone ritenute responsabili dei reati di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso. Grazie al team composto della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e della Squadra Mobile,in collaborazione con gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato ’San Carlo Arena’, grazie anche al supporto del Servizio centrale operativo, si è riuscito a fare “piena luce” sulle dinamiche e le responsabilità individuali dell’omicidio. Del resto ‘bruciava’ troppo l’assurda morte di Genny, tra gli episodi di cronaca nera che maggiormente hanno coinvolto l’opinione pubblica napoletana negli ultimi anni. Quello di Genny è infatti un ricordo sempre presente, a un anno dall’omicidio, il 6 settembre 2016, è stata infatti celebrata una messa in memoria di Genny da don Antonio Loffredo e padre Alex Zanotelli, tra gli animatori del movimento ’Un popolo in cammino’. Al termine della messa è stata inaugurata in piazza Sanità una scultura dedicata a Genny dal titolo “In-ludere”, ad opera del maestro Paolo La Motta. Nei giorni successivi al fatto, nel quartiere ebbero luogo fiaccolate, alla quale parteciperanno centinaia di persone. Così come in occasione dei funerali del giovane celebrati l’11 settembre 2015 in una basilica di San Vincenzo stracolma di persone e rappresentanti delle istituzioni cittadine. Il giovane, che nulla aveva a che fare con gli ambienti criminali, fu ferito mortalmente da colpi di arma da fuoco poco prima delle 5 della mattina del 6 settembre 2015 mentre si trovava in piazza Sanità, nel cuore dell’omonimo rione, in quella che apparve essere una “stesa”, quello che in gergo viene definito un raid armato eseguito da gruppi criminali spesso composti da giovanissimi per ribadire il proprio predominio su un territorio.

    M.