Qualche mese fa la sanità partenopea era già assurta agli onori delle cronache per un deprecabile caso di frodi, assenteismo e truffe varie, coinvolgendo amministratori, infermieri e professoroni. Ma evidentemente non è bastato. Oggi infatti su ordine del gip di Napoli – su richiesta della Procura partenopea – i carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno dato seguito un’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari 5 amministratori di 7 centri di diagnostica convenzionati, con sede nelle province di Napoli e Caserta, un medico di base e un impiegato amministrativo della Asl. Lennesimo scandalo ruota intorno a tac e risonanze in realtà mai effettuate, ed usate invece per truffare il Servizio sanitario nazionale. Le indagini hanno infatti ricostruito che i soggetti in questione avevano fatto risultare a persone del tutto estranee, tac o risonanze magnetiche alle quali erano poi seguiti dai rimborsi per le costose prestazioni. Reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla truffa al Servizio sanitario nazionale, riciclaggio, e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Davvero vergognoso, soprattutto pensando a quanti, non avendo possibilità economiche, sono costretti a file infinite mettendo a serio rischio la salute stessa.
M.