(Adnkronos) – “Con Heritage Preservation Lab, un nuovo settore specialistico dedicato al Restauro e alla Conservazione, stiamo sviluppando un grande progetto di formazione del quale faranno parte i più grandi restauratori mondiali, che utilizzano nanotecnologie. La nostra mission è unire le sinergie e le esperienze per dare futuro al nostro Patrimonio Mondiale, pertanto sono sempre più necessarie figure tecniche vocate alla sperimentazione e all’utilizzo delle nuove tecnologie, nella conservazione e la sicurezza dei beni artistici. Vi è la necessità di un’alta formazione professionale al passo con i tempi che certamente darà ampi spazi di inserimento professionale”. A dirlo Sabrina Zuccalà, Presidente del laboratorio di ricerca in nanotecnologia “4ward 360”, dopo aver ricevuto il “Premio Arte e Cultura Villa Sormani” a Missaglia in provincia di Lecco, per meriti nella ricerca scientifica, così come evidenziato nella motivazione del premio “Zuccalà è la storia di una donna innovatrice, visionaria e lungimirante che crede nella potenzialità scientifica della nanotecnologia: il brand del laboratorio nasce da un’idea originale che anticipa le esigenze del mercato economico divenendo un punto di riferimento per la conservazione del patrimonio storico dei Beni Culturali e dell’Unesco”.
“Da sempre – spiega Zuccalà – siamo molto impegnati nel preservare i Beni Culturali nel mondo, è ormai una nostra vocazione imprescindibile. La nostra è una missione sociale, un passo importante per la promozione delle nostre eccellenze culturali all’estero. Grazie alla nano materia possiamo attirare investitori e sviluppare progetti di turismo culturale innovativo per far crescere l’economia e l’occupazione dei nostri territori, soprattutto, nei piccoli borghi, così ricchi di bellezza e beni culturali ma abbandonati a causa della lontananza dai centri decisionali del potere. Dopo le applicazioni in nanotecnologia eseguite su l’Esercito di Terracotta in Cina, quelli sul Relitto Navale di Marausa, e questo sulla statua di Sant’Oronzo a Lecce, siamo cercando di migliorare sempre la ricerca sui nanomateriali per essere sempre più performanti sui Beni Culturali, che rappresentano la nostra storia e la nostra identità, e sono il punto di forza del turismo culturale”. “Mentre tutti gli attuali prodotti in commercio sono standardizzati, di natura industriale, ed applicati indipendentemente da tipologia e caratteristiche della superficie oggetto del trattamento, – conclude Zuccalà- il formulato nanotecnologico da noi sarà creato ad- hoc, in base al bisogno manifestato della committenza, oltre che in funzione delle specifiche caratteristiche della superficie materica trattata. Puntando su innovazione, ricerca, formazione e materiali diversificati si può costruire il futuro dei nostri Beni Culturali”.