(Adnkronos) – “Siamo favorevoli perché qualcuno pensava che gli spazi dell’oceano potessero non riguardare direttamente la nostra nazione e non è vero”. Così Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e la politica del mare, in collegamento al LetExpo di Verona sulla posizione dell’Italia sul Trattato Onu della salvaguardia dell’alto mare.
“L’alto mare – ha spiegato Musumeci -, che è un mare, diciamo, internazionale, costituisce un patrimonio per tutti, preserva una biodiversità marina che oggi rischia seriamente di essere pregiudicata e dopo tanti anni finalmente, a New York alle Nazioni Unite, si è trovata proprio l’altro giorno una posizione unitaria: ci sono scadenze, c’è una roadmap, ci sono degli impegni che ogni stato deve mantenere. Ricordiamoci- ha continuato Musumeci – che lo stato di salute del mare deve essere la priorità tra le nostre attenzioni, ecco perché io richiamo sempre l’attenzione degli stati bagnati dl Mediterraneo, perché il Mar Mediterraneo è un mare inquinato, il segnale d’allarme è stato lanciato dai sindaci delle principali città mediterranee. In questo senso sono convinto che non mancherà la responsabilità dei privati e del pubblico, tutti possiamo fare qualcosa in più perché abbiamo tutti interesse che il nostro mare possa essere preservato”.
“Questo ministero, nato da una felice intuizione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è stato affidato a un siciliano che ha la fortuna di vivere l’insularità con la consapevolezza che è un’opportunità e un limite al tempo stesso. Il ministero del mare ha oggi una funzione di coordinamento e di programmazione fra tutti i soggetti che si occupano del sistema mare e che molto spesso non riescono a dialogare l’uno con l’altro”.
“Abbiamo cinque anni, fino alla fine della legislatura, per fare in modo che questo ministero possa acquisire le competenze gestionali. Intanto comunichiamo con tutti i soggetti che hanno a che fare con l’economia del mare – ha aggiunto Musumeci – , tra qualche giorno ci sarà il confronto tra gli enti pubblici e quelli privati nelle filiere e ognuno ci dirà quali sono gli anelli deboli e gli anelli forti e li metteremo nel piano per il mare, di cui avremo un’attuazione entro maggio 2024”, conclude.