Muro Ue: Governo arretra su Bankitalia

    Un caos sempre più corposo quello relativo a Bankitalia ed alle diverse posizioni assunte delle istituzioni nel merito. Mentre l’Ue fa muro sull’indipendenza di Bankitalia intanto Salvini fa registrare una sorta di retromarcia: se ne occupino Conte e Tria, dice il vice premier.
    Nelle ore in cui l’esito elettorale in Abruzzo lo legittima come leader del partito più in ascesa, Salvini deve anche fare i conti con la caotica relativa alla posizione su Bankitalia ed alla difesa della sua indipendenza richiesta dalla Ue.
    Mentre infatti Bruxelles difende l’indipendenza di Bankitalia e ne approfitta per lanciare stoccate sulla crisi di crescita che, per l’Europa, viene anche prima della finanziaria gialloverde, si riunisce il Direttorio Bankitalia senza Signorini e Conte, con precauzione, abbassa i bollori proprio su quello che viene chiamato caso Signorini: “Stiamo approfondendo la questione”, dice in merito agli sviluppi della conferma del vicedirettore di Bankitalia Luigi Federico Signorini, appunto. La nomina è da tempo oggetto di una ferma opposizione da parte Di Maio e soci: ma, forse anche dopo l’esito elettorale, la posizione di Salvini spare cambiata.
    L’Europa certo, continua a far muro intorno a Bankitalia ed al tema dell’indipendenza delle banche centrali come un principio che “è importante preservare”, ha chiarito il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, a cui si è aggiunto il Commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno.
    Ma se tutti loro si dicono pronti a difendere “a nome di tutti i ministri dell’economia” l’impegno a preservare “l’indipendenza delle banche centrali nazionali, la coerenza e l’integrità dell’eurosistema”, in qualche modo la scia era già stata tracciata da Giovanni Tria, fermo nella convinzione che l’autonomia di Via Nazionale, in quanto istituzione del Paese e dell’Europa, vada difesa. E Salvini? Cambio di rotta, forse, nelle sue intenzioni strategiche.
    Le sue dichiarazioni sembrano infatti molto più armoniose, sul tema “Le nomine non mi appassionano: ci sono il premier e il ministro dell’Economia, mi affido alla loro competenza e alle loro scelte”, ha detto Salvini. “Non conosco Signorini – ha proseguito – ma troveremo un accordo in Cdm. È chiaro che qualcosa va cambiato, non necessariamente qualcuno ma almeno qualcosa”. E infine, Salvini appoggia chi “rivendica l’indipendenza di Bankitalia: deve essere indipendente ma indipendenza – si è limitato questa volta a puntualizzare – non può far rima con irresponsabilità”.
    L’ennesima divergenza di vedute, dunque, a quanto pare, rispetto al M5S.