“Nei mesi scorsi, nel quartiere di Tor Pignattara, a seguito di proteste di alcuni residenti e dei successivi controlli della Polizia Municipale è stata chiusa una moschea realizzata da un commerciante bengalese allinterno di un garage privato. A seguito di tale chiusura, il Presidente del V municipio (ex VI), on. Giammarco Palmieri, ha offerto e concesso, in via provvisoria e fino alla data odierna, alla comunità musulmana bangladese la ex sala consiliare del V municipio sita in via di Acqua Bullicante 2 per la recita delle preghiere settimanali e per lo svolgimento delle attività di indottrinamento dellIslam ai bambini di 6/7 anni. I responsabili bengalesi fruitori della concessione della ex sala consiliare, come si rileva dagli organi di stampa, hanno manifestato lintenzione di presentare al Presidente del Municipio una richiesta di proroga per lutilizzo della struttura municipale per non aver ancora individuato una sede idonea per le loro attività di preghiera e di studio dellIslam. Nella comunità bengalese di Tor Pignattara, come rilevato da alcuni organi di stampa ed ammesso dagli stessi responsabili del centro patrocinato dal Municipio, si riscontra la presenza di persone vicine al mondo dei fondamentalisti islamici. Una sede istituzionale come una sala consiliare di un Municipio non è simbolicamente e praticamente idonea ad ospitare luoghi di culto, dovendo essa rappresentare il punto di riferimentodi tutti i cittadini, nel rispetto e salvaguardia di quelle che sono le tradizioni della maggioranza e,nel caso specifico, esponendo il Crocifisso come simbolo della tradizione religiosa romana ed italiana. Le autorizzazioni in questione sono state concesse dal Presidente del V Municipio senza ilpreventivo parere del Prefetto di Roma e dei competenti organi di Roma Capitale. In un momento delicato di forti tensioni internazionali e di continue persecuzioni di cristiani, in cui si fa sempre più forte il rischio della presenza allinterno dei luoghi di culto islamici di nucleifondamentalisti, non appare assolutamente opportuno concedere autorizzazioni di nessun genere senza attenti e preventivi controlli rispetto a possibili infiltrazioni e predicazioni di persone vicine alla cultura del fondamentalismo, si chiede: di intervenire presso il Presidente del Municipio per evitare la proroga della concessione dellaula consiliare; di monitorare, con dintesa con i competenti organi della Prefettura di Roma Capitale e della Questura, tutto il territorio romano al fine di rilevare, con anche lausilio del Centro Islamico Culturale dItalia Grande Moschea di Roma, la presenza di esponenti del fondamentalismo e di predicazioni che possano incitare allodio e alla violenza contro le altre religioni”.
Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno.
Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno.