Una vita in mediana, sempre pronto a lottare. Non si è mai tirato indietro Gaby Mudingayi che in Serie A ha vestito maglie importanti come quelle di Torino, Lazio, Bologna e Inter. Ora l’ex centrocampista belga è diventato agente FIFA e spera di poter portare qualche suo assistito in Italia.
Solo quando avrà imparato bene il mestiere però, perché Mudingayi non vuole accelerare i tempi ma crescere gradualmente per puntare al meglio. Nel corso della trasmissione ‘65 e mezzo, il Fantacalcio in TV’, prodotta da Italia Sera, l’ex centrocampista si è raccontato tra aneddoti e obiettivi per il futuro.
Cosa stai facendo ora?
Sto lavorando di un’agenzia di procuratori in Belgio, dove sono con tutta la famiglia. Lavoro con le scuole calcio delle squadre più importanti del Belgio. Mi sono lanciato nella nuova avventura da procuratore.
Hai sempre voluto fare l’agente?
Quando ho smesso di giocare ho pensato a tutte le cose che avrei potuto fare, che ero bravo a fare. Ho pensato veramente a tutto: allenatore, direttore sportivo, poi alla fine ho capito che poter stare vicino ai ragazzi giovani, aiutarli, era la cosa migliore che potessi fare. Per questo l’idea del procuratore mi è sembrata la più logica.
Ti aspettavi una classifica così, con l’Inter prima in classifica?
Ad inizio stagione vedendo l’allenatore e la rosa, tra cui Lukaku con cui ho giocato un po’ in nazionale, pensavo che l’Inter avrebbe potuto dare fastidio alla Juve, ma sinceramente non credevo fino a questo punto, tanto da stare davanti ai bianconeri. Non mi immaginavo un Inter così avanti.
Ti immaginavi questo inizio da parte di Lukaku?
Sta segnando veramente tanto, me lo aspettavo, perché un ottimo, ottimo giocatore. Magari credevo che il primo anno in Italia poteva fatica un po’ per via dell’ambientamento però sta facendo bene da subito e sono contento.
Che ricordi hai dell’Inter?
Ho un bellissimo ricordo, poter giocare in Serie A nell’Inter per me è stato un sogno. Arrivare in nerazzurro è stato il coronamento di tutto il mio lavoro. Purtroppo è andata male perché mi sono fatto male subito al tendine d’achille e non era facile tornare in forma dopo un infortunio del genere alla mia età. Però il fatto di essere in un club del genere, con una squadra così, con quei tifosi è stato veramente bellissimo. Senza quell’infortunio sarei potuto restare di più in nerazzurro, ne sono convinto. Perché avevo iniziato bene e l’Inter ha sempre avuto tanti giocatori di qualità, quindi c’era bisogno anche di giocatori con le mie caratteristiche.
La prima volta che ti ha chiamato Lotito è vero che ti ha parlato in latino?
Sì, io non riuscivo a capire cosa dicesse. Sapevo dell’interesse dei biancocelesti, ma non sapevo i dettagli. Mi ha chiamato Lotito e l’unica cosa che ho capito di quella chiamata è stata ‘sono il presidente della Lazio’, e ti assicuro che ha parlato tanto. Alla fine della chiamata gli ho detto che avevo capito poco. Subito dopo ho chiamato il mio agente e mi ha chiesto ‘cosa ti ha detto Lotito?’, gli ho risposto ‘non lo so, non ho capito niente’.
E’ vero che Di Canio ti ha fatto saltare il derby per uno scherzo?
Tutti sapevano che ho paura dei cani, negli spogliatoi si era sparsa la voce. La settimana del derby Di Canio ha invitato tutti i nuovi a casa sua per una cena. Quando siamo arrivati ho sentito il cane di Paolo che abbaiava e abbaiava, per questo volevo entrare subito in casa perché anche solo sentire abbaiare un cane mi mette paura. Tutti erano davanti alla porta, Di Canio esce da dietro, viene di me e con la mano mi pizzica il polpaccio simulando il verso di un cane. Ho urlato come un matto, urlavo ‘mi ha morso, mi ha morso’, e tutti ridevano. Morale della favola, per la paura e per saltare mi sono stirato e ho dovuto saltare il derby.
La Lazio una sorpresa?
La Lazio è sempre una squadra in crescita, che acquista sempre consapevolezza nei suoi mezzi. Ho avuto la fortuna di giocare con Inzaghi, so che è un ragazzo intelligente, attentissimo ai dettagli. La Lazio ha giocatori importanti, e l’allenatore sta facendo bene. Appena ha iniziato a fare l’allenatore sapevo che avrebbe fatto grandissime cose. Per questo non sono sorpreso, anzi, credo che la Lazio crescerà ancora.
Giochi al fantacalcio?
No, non ci ho mai giocato e non ci capisco niente. Però ci gioca mio figlio.
I tuoi piani per il futuro?
Crescere tanto in quello che sto facendo, poi quando ho imparato bene tutto spero di poter fare qualche operazione anche in Italia. Perché lì conosco tanta gente e vorrei cercare di portare qualche assistito. Il futuro spero sarà sempre nel mondo del calcio facendo quello che faccio adesso.