(Adnkronos) – Il pioniere e filantropo della Silicon Valley, cofondatore di Intel, Gordon Moore è morto all’età di 94 anni alle Hawaii. Aveva iniziato a lavorare sui semiconduttori negli anni ’50 ed era noto anche per aver predetto che le capacità di elaborazione del computer sarebbero raddoppiate ogni anno – successivamente riviste a ogni due – un’intuizione conosciuta come Legge di Moore.
Quella “legge” divenne il fondamento per l’industria dei processori per computer e influenzò la rivoluzione dei PC. Due decenni prima dell’inizio della rivoluzione informatica, Moore scrisse in un articolo che i circuiti integrati avrebbero portato “a meraviglie come computer domestici – o almeno terminali collegati a un computer centrale – controlli automatici per automobili e apparecchiature di comunicazione portatili personali”.
Nel 1968 Moore e Robert Noyce fondarono l’Intel. Il lavoro di Moore ha contribuito a guidare un significativo progresso tecnologico in tutto il mondo e ha consentito l’avvento dei personal computer e di Apple, Facebook e Google. “Tutto quello che stavo cercando di fare era trasmettere quel messaggio, che mettendo sempre più cose su un chip avremmo reso tutta l’elettronica più economica”, ha detto Moore in un’intervista del 2008. La Intel Corporation ha reso omaggio al suo co-fondatore, scrivendo su Twitter: “Abbiamo perso un visionario”.