Franco Ferrarotti, pioniere della sociologia italiana e figura di spicco nel panorama accademico, sarà commemorato domani, venerdì 15 novembre, presso l’Università La Sapienza di Roma. La cerimonia si svolgerà alle ore 14 nell’Aula Falcone e Borsellino dell’Edificio di Giurisprudenza, alla presenza di amici, familiari, colleghi e numerosi ex allievi che hanno voluto rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella sociologia italiana. Ferrarotti, scomparso all’età di 98 anni, si era dedicato con passione alla sua disciplina, fino a pochi mesi prima della sua scomparsa, continuando a scrivere e a contribuire alla comunità accademica.
La Sapienza di Roma, ateneo in cui Ferrarotti ha svolto gran parte della sua carriera, ospiterà la commemorazione funebre in onore del professore emerito. L’evento è stato organizzato per consentire alla comunità accademica, ai familiari e agli amici di rendere l’ultimo saluto a un uomo che ha segnato il percorso della sociologia in Italia.
Ferrarotti era stato recentemente ricoverato all’ospedale San Giovanni di Roma, dove è deceduto il 13 novembre in seguito a complicanze post-operatorie. Il genero, Lorenzo Battino, ha comunicato la triste notizia e l’orario della commemorazione, invitando chiunque abbia voluto bene a Ferrarotti a partecipare.
La rettrice Antonella Polimeni ha espresso a nome della comunità universitaria il suo profondo dispiacere per la perdita del docente emerito, ricordandolo come una figura di riferimento per la sociologia italiana e internazionale. Polimeni ha sottolineato come Ferrarotti abbia dedicato il suo lavoro alla comprensione e alla trasformazione sociale, ponendo particolare attenzione ai problemi legati al lavoro, alla società industriale, e alle sfide urbane.
Franco Ferrarotti, nato nel 1926, è considerato uno dei fondatori della sociologia moderna in Italia. Nel 1961 ha ottenuto la prima cattedra di Sociologia mai assegnata nel Paese presso La Sapienza, grazie a un concorso pubblico che segnò il riconoscimento ufficiale della disciplina in ambito accademico.
Ferrarotti, inoltre, contribuì alla fondazione della Facoltà di Sociologia all’Università di Trento, istituzione fondamentale per la diffusione degli studi sociologici in Italia.
L’interesse del professor Ferrarotti si è concentrato sulle dinamiche della società industriale e postindustriale, sui giovani, sulla marginalità urbana e sulle migrazioni. Ha sempre sostenuto un approccio interdisciplinare e ha ritenuto fondamentale integrare la teoria con la ricerca sul campo, un metodo che ancora oggi ispira numerosi studiosi.
Il suo contributo alla disciplina si estende anche all’editoria: nel 1967 fondò la rivista “La Critica Sociologica”, destinata a diventare un punto di riferimento nel dibattito sociologico italiano.
Oltre alla sua carriera accademica, Ferrarotti ha avuto un ruolo attivo in politica. Durante la terza legislatura, tra il 1958 e il 1963, fu eletto in Parlamento nelle fila del Movimento di Comunità, ideato da Adriano Olivetti, con cui Ferrarotti ha collaborato per molti anni.
Olivetti, figura di rilievo per lo sviluppo industriale e sociale in Italia, condivise con Ferrarotti l’impegno per un approccio umanistico alla gestione aziendale e al miglioramento delle condizioni lavorative.
Questa esperienza politica influenzò la visione sociologica di Ferrarotti, che ha sempre considerato lo studio della società come uno strumento per il cambiamento sociale.
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