(Adnkronos) – E’ stato un attore caratterista in tanti film tra gli anni ’70 e ’80, in pellicole della cosiddetta commedia scollacciata: l’attore Enzo Robutti è morto nel marzo scorso all’età di 88 anni, ma per volontà della famiglia la notizia della scomparsa è stata diffusa solo ora, come si legge sui social. Da tempo viveva in una casa di riposo.
Nato a Bologna il 24 ottobre 1933, Robutti si diplomò alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e poi iniziò la carriera come attore comico nei cabaret. E’ stato sul palcoscenico del Derby Club di Milano con Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Gianfranco Funari, Toni Santagata, Teo Teocoli, interpretando spesso personaggi surreali e iracondi.
La sua comicità unita a una grande padronanza mimica, fecero di lui una maschera caratteristica che trovò tra le sue collocazioni più azzeccate nella commedia all’italiana. E’ stato diretto in sette film da Pasquale Festa Campanile, da “Il merlo maschio” a “Conviene far bene l’amore”. Tra gli altri film interpretati “La signora è stata violentata!”, “Amore mio, non farmi male”, “La locanda della maladolescenza”, “Il lumacone”, “La signora gioca bene a scopa?”.
Robutti sui social è ricordato anche per alcuni film tra i cultori del genere trash. In “Zucchero, miele e peperoncino” (1980) di Sergio Martino è l’isterico commissario Genovese alle prese con Lino Banfi. In “Bingo Bongo” (1982) con Adriano Celentano è il dottor Muller. Ha interpretato anche diversi film di “Pierino” con Alvaro Vitali ed è ricordato come professor Pomari in “Pierino colpisce ancora”, direttore del collegio in cui viene spedito il ‘ragazzo’ e padre della burrosa Enrichetta.
In seguito ha lavorato con Mario Monicelli come capitano della nave de “I Picari” (1988) e Francis Ford Coppola lo volle in “Il Padrino – Parte III” (1990), in cui interpreta il potente politico cattolico Licio Lucchesi sotto il quale operano diversi clan mafiosi italiani. Tra gli ultimi film “Incontri proibiti” (1998) di Alberto Sordi, “Viola bacia tutti” (1998) di Giovanni Veronesi e “Cucciolo” (1998) di Neri Parenti.