Home ATTUALITÀ Morto a 81 anni Richard Roundtree, star di ‘Shaft il detective’

    Morto a 81 anni Richard Roundtree, star di ‘Shaft il detective’

    (Adnkronos) – Addio a un’icona della Blaxploitation. E’ morto a 81 anni Richard Roundtree, che ha contribuito ad aprire le porte del cinema e della tv a una generazione di interpreti afroamericani con la sua interpretazione dell’investigatore privato in ‘Shaft il detective’ (1971), primo di una serie. Ha recitato anche in altri film di successo come ‘L’uomo venerdì’ e in tv come protagonista di ‘Radici’. L’attore è deceduto ieri, martedì 24 ottobre, nella sua casa di Los Angeles a causa di un cancro al pancreas. L’annuncio della scomparsa è stato dato da Patrick McMinn, suo manager dal 1987. “Il lavoro e la carriera di Richard hanno rappresentato un punto di svolta per i protagonisti afroamericani del cinema – ha dichiarato McMinn – L’impatto che ha avuto sull’industria cinematografica non può essere nè sottovalutato nè dimenticato”.  

    Nel 1993 all’attore statunitense era stato diagnosticato un tumore al seno e aveva subito una doppia mastectomia. “Il cancro al seno non è specifico per il genere femminile – aveva dichiarato Richard Roundtree in un’intervista nel 1997 – Gli uomini hanno un atteggiamento cavilloso nei confronti dei problemi di salute. Ho ricevuto molti feedback positivi perché ne ho parlato e ormai sono passati parecchi anni. Sono un sopravvissuto”. 

    Dopo essere stato un giocatore di football e un modello, Roundtree divenne popolarissimo interpretando sul grande schermo agli inizi degli anni ’70 per il ruolo del detective di colore John Shaft, un ‘duro’ che non era ben visto dagli ambienti criminali del quartiere newyorchese di Harlem ed era guardato con sospetto dalla stessa polizia: il primo titolo fu “Shaft il detective” (1971), seguito da Shaft colpisce ancora” (1972), diretti entrambi da Gordon Parks, e poi da “Shaft e i mercanti di schiavi” (1973) del regista John Guillermin, un veterano di Hollywood nel cinema d’azione. Anche la colonna sonora del primo film fu un grande successo: “Theme from Shaft” di Isaac Hayes conquistò il Premio Oscar nel 1972 per la miglior canzone. “Shaft” divenne anche una mini serie televisiva in 7 episodi trasmessi negli Usa tra il 1973 e ’74, sempre con Roundtree nel ruolo del protagonista. Nel 2000 venne realizzato un altro sequel, “Shaft”, con Samuel L. Jackson nel ruolo del nipote del detective John Shaft, ancora impersonato da Roundtree. 

    Roundtree ha interpretato il protagonista Venerdì, accanto a Peter O’Toole, nel ruolo di Robinson Crusoe, in “L’uomo venerdì” (1975) di Jack Gold; ha recitato come sergente dell’esercito, al fianco di Laurence Olivier, nel ruolo del generale Douglas MacArthur, nel film drammatico sulla guerra di Corea “Inchon” (1981) di Terence Young; ha vestito i panni del socio di Burt Reynolds in un’attività di investigatore privato in “Per piacere… non salvarmi più la vita” (1984) di Richard Benjamin. 

    Nell’innovativa miniserie tv “Radici” (1977), la saga sullo schiavismo tratta dal romanzo di Alex Haley, Roundtree ricoprì il ruolo fondamentale del conducente di carrozze Sam Bennett, che si innamora di Kizzy (Leslie Uggams).  

    In un’intervista Roundtree ha rivelato di essere affezionato in modo particolare al film “Once Upon a Time … When We Were Colored” (1996), che racconta di una famiglia nera del Mississippi che affronta la disuguaglianza nel sud. Suo padre, che era diventato un ministro pentecostale, si era rifiutato di vedere tutti i film del figlio fino a questo. 

    Dalla seconda metà degli anni ’90, dopo aver sconfitto il cancro al seno, l’attore tornò alla ribalta come personaggio icona, anche grazie a un nuovo interesse verso la Blaxploitation. È apparso in “Seven” (1995) di David Fincher, “Sfida finale” (1996) di Larry Cohen, “George re della giungla…?” (1997) di Sam Weisman e “Steel” (1997) di Kenneth Johnson.  

    In tv è stato protagonista in parecchi episodi di “Desperate Housewives” (2004-2005), interpretando un detective senza scrupoli, ed è apparso anche nella serie di fantascienza “Heroes” (2006-2007), “Grey’s Anatomy” (2006) e “Being Mary Jane” (2013-2019). 

    Nato a New Rochelle, nello stato di Nrew York, il 9 luglio 1942, Richard Roundtree, dopo aver iniziato la sua carriera come modello, ottenne il ruolo in “Shaft il detective” all’età di 28 anni, segnando il suo debutto nel cinema. Basato su un romanzo del 1970 di Ernest Tidyman, il film era stato originariamente concepito per essere interpretato da un attore bianco. Fu il regista Gordon Parks a insistere per ingaggiare Roundtree dopo averlo notato durante un casting. Il film, distribuito dalla Mgm, guadagnò 12 milioni di dollari al botteghino Usa a fronte di un budget di produzione di 500.000 dollari, contribuendo a salvare lo studio dalla bancarotta. “Shaft il detective”, che fu un successo dirompente, diede il via a un decennio prolifico di film Blaxploitation. 

    Anche la colonna sonora del film del 1971 fu una straordinaria hit, pubblicata con il titolo “Shaft” in un doppio album dal musicista soul statunitense Isaac Hayes. Maggiore successo commerciale e di critica di Hayes, “Shaft” è stato il suo lavoro più conosciuto e l’album più venduto di sempre da parte dell’etichetta Stax Records. Quarto lavoro consecutivo di Hayes a raggiungere il primo posto tra gli album R&B, restandoci per 14 settimane consecutive nel 1971, “Shaft” ottenne la certificazione di disco d’oro. Il singolo “Theme from Shaft” conquistò il primo posto nella Billboard Hot 100, vincendo due Grammy e il Premio Oscar nel 1972 per la miglior canzone e il Golden Globe per la migliore colonna sonora originale. Inoltre il disco gli valse un ulteriore Grammy come miglior colonna sonora nel 1972 e la nomination come miglior colonna sonora agli Oscar dello stesso anno. Nel 2014 “Shaft” è aggiunto al National Recording Registry della Biblioteca del Congresso americano per il essere “culturalmente, storicamente o esteticamente rilevante”. La canzone negli anni ’70 fu usata anche come colonna sonora di una pubblicità della cera Emulsio nei Caroselli della Rai. 

    (di Paolo Martini)