Il Papa emerito Benedetto XVI scompare proprio nel decimo anniversario di un suo gesto rivoluzionario e storico: alle 11:28 del 12 dicembre 2012, infatti, appariva il primo tweet di Joseph Ratzinger sull’account @Pontifex. “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via Twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore“, scriveva Benedetto XVI.
La prima benedizione social della storia era stata diffusa inizialmente in inglese, e successivamente sugli altri account, nove in tutto, nelle varie lingue, italiano compreso, ricevendo in pochi minuti diecimila condivisioni. Fu l’inizio di una nuova forma di comunicazione della Santa Sede, adottata da Papa Francesco che ha continuato sulla strada di Ratzinger aprendo l’account @Pontifex anche su Instagram.
Fu un gesto rivoluzionario e storico, inizialmente scambiato per un tentativo di stare al passo con la moda, ma in realtà frutto di una lunga meditazione del Papa che già qualche anno prima, parlando della modernità, avvertiva come “strumento indispensabile” per la diffusione del Vangelo le nuove vie di comunicazione “aperte dalle conquiste tecnologiche“.
Ed ironia della sorte, proprio tre giorni fa, l’annuncio del peggioramento delle condizioni di salute di Ratzinger è stato dato da Papa Francesco, prima al termine dell’udienza generale e dopo su Twitter, con l’hashtag #PreghiamoInsieme: “#PreghiamoInsieme per il Papa emerito Benedetto XVI, che nel silenzio continua a pregare per la Chiesa. Chiediamo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine“.
Joseph Ratzinger è stato il primo pontefice a chiedere esplicitamente scusa alle vittime di abusi da parte di ecclesiastici e ad incontrarle più volte, presentando la Chiesa in atteggiamento penitenziale. E al tempo stesso è stato il primo pontefice a dichiarare guerra alla pedofilia.
Ma già prima di salire al soglio pontificio, da cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio, aveva adottato la linea della “tolleranza zero” nella lotta agli abusi sessuali da parte di uomini di Chiesa. Negli anni del pontificato, poi, Ratzinger ha ammesso a nome di tutta la Chiesa “la grandissima colpa” di aver trascurato il “grande male” che da anni dissestava la Chiesa cattolica.
Da cardinale prefetto Ratzinger nel 2001 firmò le nuove norme della Chiesa contro la pedofilia contenute nel documento “De delictis gravioribus“. Il testo fu redatto per dare corso al motu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” di Giovanni Paolo II che, proprio per evitare insabbiamenti a livello locale, decise di trasferire tutto quello che riguardava la pedofilia nella Chiesa nelle mani della Congregazione per la dottrina della fede.
“Nei tre giorni dal 2 mattina al 4 sera, in cui il feretro del Papa Emerito Benedetto XVI sarà esposto a San Pietro, sono previste tra le 30 e le 35mila persone al giorno. Per il 5 gennaio, giorno dei funerali, prevediamo approssimativamente l’afflusso di 50-60mila persone“.
Lo ha detto il prefetto di Roma Bruno Frattasi al termine del comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica che si è tenuto a palazzo Valentini. “Abbiamo sviscerato tutti gli aspetti di sicurezza integrata – ha aggiunto – non solo quelli critici di Ordine pubblico, ma anche relativi all’incolumità delle persone che verranno a rendere omaggio al feretro. Nel corso del comitato abbiamo stabilito come regolare l’afflusso e il deflusso da piazza San Pietro. Ci saranno due vie in entrata, ai due lati, sinistro e destro, della basilica, e un canale centrale di uscita“.
Durante i funerali del Papa emerito Benedetto XVI sarà “interdetto lo spazio aereo sopra San Pietro”, ha spiegato il prefetto.
“Ci saranno presidi sanitari, saranno impiegati 500 volontari di Protezione Civile al giorno che avranno anche il compito di dare informazioni su code e attese. Vi saranno, inoltre, ambulanze e postazioni del 118“.
Per il funerale di Benedetto XVI saranno in campo almeno mille tra uomini e donne delle forze dell’ordine. “Un dispositivo non inferiore a quello impiegato per il concertone“, ha precisato Frattasi spiegando che “domani in tarda mattinata in questura ci sarà un tavolo tecnico di coordinamento” per mettere a punto i dettagli della macchina della sicurezza.
M.