Morta a Roma dopo l’anestesia: lunedì i funerali di Margaret

Lunedì 18 novembre Lentini, in provincia di Siracusa, si raccoglierà per dare l’ultimo saluto ad Agata Margaret Spada, la giovane di 22 anni morta a Roma in seguito all’anestesia per un intervento di rinoplastica. Il sindaco della città, Rosario Lo Faro, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino per quella giornata, rendendo pubblico il provvedimento sui canali istituzionali.

Un gesto simbolico, con il quale l’amministrazione comunale intende esprimere la propria vicinanza alla famiglia della ragazza e il dolore collettivo per una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità. “È un modo per testimoniare il nostro cordoglio in maniera solenne e concreta”, ha dichiarato il sindaco Lo Faro, sottolineando come la città voglia stringersi attorno ai familiari in questo momento di profonda sofferenza.

La salma da Roma in Sicilia

Nelle scorse ore, la salma di Agata ha lasciato Roma per essere riportata a Lentini, dove si terranno le esequie. La giovane aveva raggiunto la Capitale il 4 novembre per sottoporsi a un intervento chirurgico in un centro estetico privato nel quartiere Eur. Quello che doveva essere un’operazione di routine si è però trasformato in una tragedia: una grave reazione all’anestesia ha provocato il ricovero d’urgenza della ragazza, che è spirata tre giorni dopo presso l’ospedale Sant’Eugenio.

Morta dopo l’anestesia, avviata indagine

La Procura di Roma ha avviato un’indagine per accertare eventuali responsabilità. Due medici, un padre e un figlio che operano nella clinica estetica coinvolta, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. L’inchiesta mira a fare luce sulle circostanze che hanno portato alla morte di Agata, in particolare sulla gestione dell’anestesia e delle procedure di emergenza.

La vicenda ha sollevato interrogativi anche sul ruolo della comunicazione digitale. La giovane era stata attratta dall’intervento grazie a una campagna promozionale diffusa sui social, in particolare su TikTok. Questo dettaglio ha alimentato il dibattito sulla pressione estetica esercitata dalle piattaforme online e sulla trasparenza delle informazioni fornite dai professionisti del settore medico-estetico.