MONZA: EMOTICON, WHATSAPP, ARRESTI E DECINE DI PERQUISIZIONI. Di Valerio Funari

WhatsApp è un’app di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente di scambiarsi messaggi coi i propri contatti senza dover pagare gli SMS, ma a volte, ed è il caso di una complessa rete di giovani ragazzi, tutti Italiani, spacciavano  marijuana, hashish, cocaina e droghe usando proprio la nota e popolare chat per telefonini. E’ quanto emerso in un’operazione della polizia a Monza. Gli indagati sono 61, tra i quali otto arrestati e cinque giovani sottoposti all’obbligo di dimore. La brillante indagine, che ha messo a nudo una sorte di codice per l’acquisto di droga era basato su “emoticon” e “faccine”, è nata dal malore subito da una ragazza circa un anno fa. Bravi, bravissimi gli investigatori di Monza che sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice che utilizzavano i ragazzi, un quadrifoglio era una dose di marijuana , espressioni normalissime come “andiamo a bere” significava acquistare ketamina liquida o “dieci libri di scienze” significava chiedere dieci grammi di marijuana. Tra le 8 persone arrestate 7 delle quali sono state bloccate in flagranza. In una delle abitazioni degli indagati è stata scoperta anche una mini serra  per la coltivazione casalinga delle piantine di marijuana. La maggior parte dei giovani coinvolti appartengono a famiglie senza problemi particolari.