“Grave anomalie nella struttura”. Dopo quello che è successo a Genova con il crollo del ponte Morandi, il motivo per cui il Comune di Monza ha deciso di chiudere il ponte sul Lambro di via Cristoforo Colombo è che desta preoccupazione. La disposizione è stata presa considerando lesito delle indagini commissionate lo scorso luglio (quindi poche settimane prima della tragedia ligure del 14 agosto) per verificare come intervenire per ristrutturare il ponte, costruito negli anni 50.
La chiusura servirà per condurre ulteriori indagini statiche e prove di carico: lobiettivo è capire se possiamo riaprire il ponte per transitare in sicurezza mentre aspettiamo che il lavoro inizi. Al momento, tuttavia, non è chiaro quando il ponte può essere riaperto.
“Per le auto abbiamo preparato un piano stradale alternativo – spiegano il sindaco di Monza, Dario Allevi e lassessore ai lavori pubblici Simone Villa – che è a piedi o in bici, tuttavia, si può utilizzare la pista ciclabile a meno di duecento metri di distanza “.
Ma non è la prima decisione del genere che viene presa dagli amministratori lombardi nelle ultime settimane. Nei giorni scorsi, infatti, era stata presa una misura di maggiore impatto sulla popolazione che copriva il ponte tra San Michele Paderno dAdda e Calusco, chiuso per consolidamento che dovrebbe durare due anni. E ovviamente ha causato gravi disagi ai pendolari che si spostano tra la Brianza e Bergamo.