Dopo aver incassato il sì, o per meglio dire lassenso di appoggio da parte della lista civica Zingaretti e per estensione del leader e presidente della Regione Lazio stesso sul tema del decreto sicurezza, il primo cittadino di Fiumicino Esterino Montino torna a esprimersi con toni abbastanza eloquenti sul decreto sicurezza stessa.
Il decreto sicurezza dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino che vieta liscrizione allanagrafe per la residenza momentanea dei migranti, creerà una serie di problemi a catena che si riverseranno sui territori, mettendo, questo sì, in forse la sicurezza e la stabilità degli stessi. Faccio degli esempi: la cessazione dei Cos (per noi Via Bombonati) o la messa in discussione degli Sprar (per noi via del Fontanile di Mezzaluna). Senza soluzioni alternative, aprono la strada ad avere sul territorio una presenza ancora più forte di immigrazione, senza avere alcun titolo e copertura di servizi. Pensiamo per un attimo ai bambini che frequentano le nostre scuole, che improvvisamente insieme alle loro famiglie si troverebbero allo sbando. E senza che nessuno, secondo il Salvini pensiero, possa fare nulla.
Qui da noi continua il sindaco che siamo un Comune cosiddetto di frontiera, vista la presenza dellhub intercontinentale, la Polizia di Frontiera convoca il nostro Servizio sociale per la presa in carico dei minori non accompagnati per un numero che varia dai 100 ai 120-130 allanno e per i quali il Comune attiva tutti i percorsi previsti dai trattati, per garantire loro ospitalità, istruzione, servizi umani alle persone coinvolte. Il decreto su questo non dice assolutamente nulla, anzi si aprirà un tema serio per i Comuni come il nostro, che spende quasi poco meno di 2 milioni lanno per queste funzioni e che vede rimborsati solo 600 mila euro da Salvini. A parte le difficoltà economiche che siamo costretti a gestire, si apre una questione normativa di rispetto della legge 113.
Ecco conclude Montino io vorrei che tutti noi ci sforzassimo, in primo luogo i sindaci, insieme al Governo per valutare il merito delle questioni, evitando di continuare vergognose campagne elettorali.