Ai margini di un lockdown economicamente devastante per il Paese intero, accanto ai bonus ‘salvifici’ per molti famiglie, è stato deciso di ‘allocare’ fior di milioni per incentivare l’uso del monopattino elettrico. Una decisione forse poco necessaria in quel momento ma, tutto sommato positiva, visti i risvolti positivi che avrebbe poi comportato (strade meno ‘ingolfate’ di mezzi, abbattimento dell’inquinamento e, vista la lieve velocità, anche meno incidenti), divenendo determinante nell’immediato futuro.
In molti hanno aderito all’offerta dello Stato e, in breve tempo, il monopattino elettrico è divenuto uno dei principali mezzi di spostamento usati nelle grandi città.
I problemi sono sorti dopo, quando, come sempre ‘obnubilati’ dai guadagni facili, i comuni italiani – specie nelle grandi città – come per le bici elettriche, hanno consentito una vera e propria ‘invasione’ degli spazi urbani alle società di noleggio. In breve tempo è così scoppiato il caos, con monopattini ‘buttati’ ovunque e, per di più, accessibili a pochi euro, e dunque usati indiscretamente da ogni fascia d’età. Va da se ovviamente il grande ascendente che il mezzo esercita sulle generazioni più giovani che, in ‘coppia’, ed appunto a pochi euro, può prenderne possesso senza problemi.
A questo poi, ma è un ‘vecchio discorso’, va aggiunto che da parte delle amministrazioni non c’è stato un minimo controllo o, peggio, nemmeno l’istituzione di specifiche squadre della polizia locale, specializzate nel disciplinare la gestione e l’uso di questo mezzo.
Così, inevitabilmente (ma nell’ambito di una prevedibile media, legata al calcolo delle probabilità), si sono verificati diversi incidenti, alcuni anche gravi. Ma va detto, e ribadito, che nella maggior parte dei casi, i protagonisti dei sinistri erano giovani che avevano ‘affittato’ il mezzo, e in minima parte proprietari.
Ma l’Italia come risaputo non è mai stato un Paese ‘meritocratico’, dove viene premiata la virtù, l’onestà, e punito il ‘delitto’. No, qui si fa di tutta l’erba un fascio.
Oltretutto visto il gran successo riscosso dai monopattini, che stanno scalzando gli scooter – ‘allarmando’ le grosse aziende, subito a dichiarare ‘crisi’ per battere cassa – lo Stato piuttosto che evitare tutto ciò, togliendo la possibilità di affittarlo – ha avuto un’idea migliore: istituire delle regole, ma ‘guadagnandoci’.
Così, puntuale, è stato subito ‘svegliato’ il Senato attraverso un disegno di legge, pronto a ‘punire’ chi ha acquistato il monopattino, in virtù di determinate condizioni. Ecco quindi che saranno introdotti ‘i limiti di velocità’ (ma non doveva andare al massimo a 15/20km orari?), l’obbligatorietà del casco, il giubbotto retroriflettente e, ‘scandaloso’, l’assicurazione, che evidentemente presume anche una targa.
La trovata, come al solito (mai che si occupino di povertà casa e disoccupazione con serietà), lo si deve a un gruppo di parlamentari del Pd, con la prima firma di Gianni Pittella. Previste fra l’altro multe ‘salatissime’: da 500 a 1.500 euro.
Ma non solo, per la gioia delle ‘carissime’ scuole guida, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 18 anni dovranno avere almeno la patente AM. Per non parlare poi di tutta un’altra serie di regole che, per dirla tutta, concorrono a dare via il monopattino a vantaggio di una bella moto!
Max