L’ex ras delle cooperative sociali 29 giugno, Salvatore Buzzi, e Luca Gramazio, ex consigliere regionale di Forza Italia, due protagonisti dell’inchiesta Mondo di mezzo, tornano liberi per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Lo ha deciso la Prima sezione penale della Corte di Appello di Roma. Entrambi erano ai domiciliari.
“La liberazione – ha detto Buzzi all’Adnkronos – è per me una notizia inaspettata non avendo presentato un’istanza, ma scaduti i termini massimi di custodia cautelare la Corte d’Appello ha proceduto. Una scarcerazione che rende felice me e la mia famiglia e come prima cosa porterò mia figlia a prendere un gelato nel quartiere”. “Aspetto con serenità che il processo d’Appello bis ridetermini le pene”, ha proseguito.
La decisione della Corte arriva dieci giorni dopo dalla scarcerazione dell’ex Nar Massimo Carminati.
Nelle motivazioni dei giudici si legge che la Corte “ritiene di dover aderire all’interpretazione del Riesame di Roma e, stante la sostanziale analogia fra la posizione di Carminati con quella di Buzzi, e a maggior ragione quindi con quella di Gramazio, oggetto di un’accusa ben più circoscritta, ritiene di dover valutare, per le medesime argomentazioni, ormai decorsi i termini massimi di custodia cautelare nei riguardi di tali due imputati dichiarando conseguentemente la perdita di efficacia delle ordinanze cautelari adottate nei loro confronti”.
“Nulla di particolarmente clamoroso – ha commentato Antonio Giambrone, avvocato di Luca Gramazio – la scadenza dei termini è un fatto imposto dal codice”.
“La Corte di Appello ha riconosciuto che sono scaduti i termini della custodia cautelare. Si avvia verso una soluzione positiva per quello che è rimasto di questo processo dopo che la Cassazione ha riconosciuto che non era mafia”, ha detto il difensore di Buzzi, Alessandro Diddi.
Per Buzzi è stata disposta la misura dell‘obbligo di dimora nel Comune di Roma, mentre per entrambi il divieto di espatrio.
Mario Bonito