(Adnkronos) –
Il tumore al polmone, per i suoi tassi di incidenza molto elevati e il primato mondiale in termini di mortalità (per gli uomini è la prima causa di morte oncologica in tutte le fasce di età) è ancora oggi il ‘big killer’. “Ogni anno in Italia sono 43.000 le nuove diagnosi. Nell’80% dei casi la malattia viene accertata in uno stadio avanzato, quando è difficile poter istruire una strategia terapeutica valida. Per questo è fondamentale intercettare il tumore in una fase iniziale e per farlo è necessario promuovere gli screening. Grazie agli screening e alle nuove tecnologie si può raggiungere questo obiettivo con vantaggi enormi: maggiori possibilità di trattamento, tra cui la terapia chirurgica che garantisce il miglior esito delle cure”. Così all’Adnkronos Salute Guglielmo Monaco, direttore della Scuola di formazione e past presidente della Società italiana di chirurgia toracica (Sict), a margine della presentazione della terza edizione di Miprep (Minimally invasive pulmonary resection executive program), corso di formazione avanzato per l’insegnamento delle tecniche chirurgiche mininvasive di resezione polmonare.
Ieri, nello stabilimento Johnson & Johnson MedTech di Pratica di Mare, si è svolto il primo di 10 appuntamenti e lezioni che avranno luogo a Roma, Ancona e Padova fino a dicembre. Rivolto a un gruppo selezionato di chirurghi toracici, ha come obiettivo quello di sconfiggere il big killer delle neoplasie grazie alla tecnologia. Durante il corso, i chirurghi verranno formati all’uso di queste tecnologie attraverso l’utilizzo di simulatori di ultima generazione, l’impiego di soluzioni digitali che permettono di personalizzare la cura, come ad esempio il mapping 3D del polmone, strumenti e metodiche messi a disposizione da J&J MedTech, sponsor non condizionante del corso formativo.
“Le tecnologie sempre più sofisticate di cui disponiamo – afferma Monaco – riguardano in particolare metodiche di imaging, ovvero programmi per Tac a bassa dose che intercettano noduli polmonari anche di piccole dimensioni, in una fase in cui si può ancora intervenire. Ecco perché il programma di screening è fondamentale. Serve infatti a reclutare i pazienti nelle fasi iniziali della malattia per avviarli verso terapie più risolutive”. Inoltre, “studi mondiali sugli screening polmonari, lavori condotti anche in Europa e in Italia, confermano che la riduzione della mortalità è certamente intorno al 26-28% dei casi grazie ai programmi di prevenzione”.
E sul corso teorico e pratico per la formazione di chirurghi toracici, Monaco ricorda che “Sict ha patrocinato il progetto Miprep perché gli obiettivi di questo programma, ovvero implementare e promuovere la conoscenza, l’efficacia e l’appropriatezza della chirurgia mini-invasiva, sono gli stessi alla base dei criteri generali messi in campo dalla Società italiana di chirurgia toracica: promuovere le conoscenze, le competenze dei soci più giovani, per migliorare la qualità delle cure da fornire ai pazienti”.
La tecnologia nella formazione di medici e chirurghi “è diventata importante, direi ormai essenziale – evidenzia ancora l’esperto – in particolare nella formazione della chirurgia toracica. In passato il buon esito di un intervento chirurgico dipendeva dalla capacità del chirurgo che doveva avere naturalmente una buona preparazione scientifica, un’ottima manualità, oltre che una precisione nel gesto chirurgico”. Invece “oggi è diventata prioritaria la buona conoscenza delle tecnologie di cui bisogna saper fare buon uso. Ecco perché è importante che la formazione venga fatta sul campo, in modo tale che si possa usufruire delle migliori tecnologie e delle migliori esperienze”.