(Adnkronos) – “Fratelli d’Italia è la forza politica che in questa legislatura più si è contraddistinta nella promozione e difesa di una sovranità digitale intesa ovviamente in un ecosistema europeo. Il nostro atto di indirizzo nel 2018 venne approvato all’unanimità dal Parlamento e fu il primo documento, ancor prima delle linee d’indirizzo europee, a parlare di sovranità digitale sui dati, sul cloud, sugli asset strategici. Per una nazione e per il sistema europeo”. Così Federico Mollicone, responsabile innovazione di Fdi, intervenendo al talk ‘La sfida digitale per la crescita dell’Italia’, organizzato dall’Adnkronos, in collaborazione con Sap Italia, tenutosi a Palazzo dell’Informazione a Roma, trasmesso on line su www.adnkronos.com e sui canali social del Gruppo.
“Nel nostro programma sul digitale abbiamo esplicitato quelle che sono state nel corso della legislatura delle nostre proposte, come ad esempio gli incentivi per l’impresa innovativa, la riforma del settore, l’infrastrutturazione in banda larga. E poi sostenere lo sviluppo dell’impresa lungo tutta la filiera con strumenti come il patent box. E poi la revisione dei voucher banda larga, un altro strumento che ancora non ha contribuito in maniera determinante come invece può fare”, spiega ancora.
Secondo Mollicone, “tutto questo però passa dalla revisione dei bandi del Pnrr e del progetto della Rete unica che ancora ci vede in ritardo rispetto all’asset europeo. Noi crediamo nella nuova rete in fibra realmente fino alla porta di casa. Il Parlamento ha approvato una nostra all’unanimità che prevede la Rete unica deve essere a controllo pubblico e ovviamente in collaborazione con i grandi operatori. Fdi è l’unica forza politica ad aver fatto delle proposte concrete sul cloud nazionale, sulla migrazione dei dati, sul 5G. E Giorgia Meloni è l’unica leader ad essersi occupata di questo tema in modo specifico e non generica. Quindi noi crediamo nell’innovazione, crediamo nel sistema Italia ma dobbiamo sostenere le imprese affinché questo possa essere un sistema efficiente che combatta veramente il digital divide”, conclude.