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Moderna su Omicron: “Accertata la sua reale pericolosità, per uno specifico vaccino occorrerebbero mesi”

Premesso che la sua reale pericolosità è ancora tutta da verificare, e che riguardo a chi vaccinato con le due dosi – come nel caso del nostro connazionale, contagiato in SudAfrica – le conseguenze sono risultate essere davvero modestissime. Qualora venisse dimostrato invece un incremento della mortalità a seguito del contagio da parte della neo variante Omicron, al momento la possibilità di poter contare in tempi brevi su una specifica copertura vaccinale, è purtroppo remota.

L’Ad di Moderna: “Accertata la reale pericolosità di Omicron, per uno specifico vaccino occorrerebbero circa dei mesi”

Almeno questo hanno lasciato intendere i ricercatori dell’azienda farmaceutica Moderna, secondo cui per un apposito vaccino potrebbero occorrere mesi.

Come ha infatti spiegato l’Ad di Moderna Stéphane Bancel, nel corso di un’intervista, al momento l’efficacia degli attuali vaccini rispetto ad Omicron non è ancora stata dimostrata, e che per poterne capire le potenzialità c’è attendere almeno due settimane.  Tuttavia, ha spiegato l’amministratore delegato, in tempi brevi Moderna potrebbe mettere a disposizione una una dose booster da 100 microgrammi. Dunque, ”La dose più elevata potrebbe arrivare rapidamente – ha affermato Bancel – ma ci vorranno mesi prima che il vaccino specifico per la variante Omicron venga distribuito in quantità rilevanti”.

L’Ad di Moderna: “Al momento pensiamo ad una dose più elevata del vaccino attuale per fragili ed immunodepressi”

Quindi ha ribadito il responsabile del colosso farmaceutico, molto dipenderà da quello che andranno ad evidenziare gli esiti dei test già in atto, di qui ad almeno due settimane. Forse, ipotizza, ”Potremmo decidere di fornire una dose più elevata del vaccino attuale per proteggere magari i soggetti ad alto rischio, gli immunodepressi, e gli anziani che potrebbero aver bisogno di una quarta dose”. L’unica certezza ad oggi, ha aggiunto l’Ad, è che “Riteniamo che sia presente in molte nazioni. Credo che la maggior parte dei paesi con collegamenti aerei attivi con il Sudafrica negli ultimi 7-10 giorni abbiano già casi. Potrebbero non esserne a conoscenza“.

Max

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Max Tamanti