In questi ultimi anni, il tema della sostenibilità ambientale è diventato decisamente centrale in tutti i settori. Dalla politica all’imprenditoria, senza nessun tipo di esclusione e preclusione, si è abbracciata una nuova linea operativa rivolta ad un virtuoso e necessario obiettivo prospettico: quello del raggiungimento della quota ‘impatto zero’ a livello ambientale. Ovvero azzerando il più possibile i fattori inquinanti a tutti i livelli, attraverso una campagna di transizione ecologica, che a trecentosessanta gradi, coinvolgesse tutti gli ‘attori’ sociali.
Istituzioni, privati, associazioni, enti: dall’industria all’imprenditoria, in ogni segmento produttivo e non, chiunque è ormai coinvolto. E lo sono ancor più coloro i quali si occupano, ad esempio, di un ambito professionale come quello del Mobility Management. Ambito professionale che fa riferimento alla mobilità sostenibile e trova ulteriore specializzazione, in particolare, se legato alla gestione specializzata delle flotte aziendali.
Per capire meglio di che cosa stiamo parlando abbiamo chiesto lumi a Giorgio Cataldi e Alessia Moratti, rispettivamente CEO e co-founder di Deverse Srl, autorevole azienda operante nel settore nata come startup innovativa.
Di che cosa si occupano aziende del genere? Nel caso di Deverse, nello specifico, parliamo di un’azienda nata dalla Full Service Company, a sua volta fondata nel 2007 con evidente vocazione per i servizi automotive e la mobilità. A fronte dell’esigenza che fin da quegli anni la realtà sociale iniziava ad avanzare in termini di soluzioni tecnologiche per una mobilità più sostenibile e intelligente, nel 2019 è dunque nata una startup specifica che potesse abbracciare tale sfida: fin dall’inizio lo scopo è stato quello di “offrire soluzioni sempre più avanzate e in linea con le esigenze della mobilità moderna.”, come raccontano i diretti protagonisti.
Nel 2023, tramite una trasformazione organizzativa, la Deverse si è evoluta nell’offerta di prodotti e servizi “concentrandoci su soluzioni di mobilità avanzata che rispondessero alla crescente domanda di sostenibilità.”, ricordano i responsabili.
L’obiettivo per chi lavora in questo ambito, dunque, è quello di “fornire una mobilità intelligente, sostenibile, personalizzata: la mobilità del domani, intesa come implemento dell’offerta disponibile sul mercato migliorando la gestione della mobilità urbana, rendendo i trasporti più efficienti e meno impattanti per l’ambiente.”
Da qui nasce l’idea, nel settore, di potenziare l’apporto professionale tramite delle piattaforme dedicate, come la FMS e Mobility Platform. Ma cosa fanno nel concreto? Le aziende e i mobility manager possono accedere alla piattaforma FMS per migliorare la gestione di vari aspetti legati alle flotte: dall’inventario dei veicoli alla gestione delle multe, dai sinistri alla manutenzione, fino all’uso e al noleggio dei veicoli. Quanto a Mobility Platform si parla invece di un apparato particolarmente dedicato alla figura dei mobility manager: questa piattaforma “permette di raccogliere dati in tempo reale, agevolando la “pianificazione e la gestione della mobilità aziendale in modo sostenibile ed efficiente.”
Altro aspetto oggi rilevante sono poi le “soluzioni IoT”, che aziende come la Deverse lanciano e incoraggiano per processi di mobilità più smart, maggiormente sostenibili: dalla geolocalizzazione alla gestione dello sharing e car pooling, sfruttando una infrastruttura tecnologica avanzata e programmatica in grado di fornire ausilio costante su tutti i fronti, ottimizzando costi, risorse, veicoli, e di creare canali d’azione sempre più efficaci, sostenibili e presenti sul territorio.
Il tutto, per andare incontro a quello che appare essere ormai evidente il futuro della mobilità: orientato ormai verso una sostenibilità e una produttività sostenuta anche da tecnologie come l’Intelligenza artificiale e l’Internet of Things (Internet of Things, NdR).