L’innovazione nel campo della mobilità sostenibile passa attraverso le startup. Ma come si trasforma un’idea in un progetto concreto fino ad arrivare al suo lancio sul mercato? A spiegarlo ci hanno pensato Antonio Margiotta di Cdp Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione e Fiammetta Mataloni, Business Development Associate di Plug and Play Italy, l’acceleratore di start up della Motor Valley di Modena, intervenendo a ‘Wave – la mobilità nella città sostenibile’ che oggi ha debuttato a Roma alla Lanterna di Fuksas.
Cdp Venture capital, spiega Margiotta, “è una straordinaria piattaforma che oggi è a disposizione di tutto il sistema paese per realizzare un cambio passo e per dare valore aggiunto, non solo risorse finanziarie, a quel mondo di piccoli imprenditore che sono le startup che sono soggetti che hanno in pancia oggi delle progettualità importanti”.
“Siamo partiti due anni fa, praticamente in pieno covid. Potevamo rallentare la nostra portata di idee ed invece abbiamo messo in campo un progetto, un piano industriale su tutto il paese. Il fondo nazionale ha una dotazione di 1 mld di euro e noi lo abbiamo declinato in investimenti diretti e indiretti” sottolinea Margiotta che aggiunge: “Non ci limitiamo a dare denaro ma un reticolato opportunità che va oltre il finanziamento”.
Grazie ad un’operazione congiunta tra Cdp Venture Capital e Plug and Play, la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo, nasce il primo acceleratore italiano dedicato al settore automotive: il Motor Valley Accelerator di Modena.
Con l’esperienza di Plug and Play Italy, spiega Fiammetta Mataloni, “abbiamo creato un sistema che favorisce le startup e non le accompagna solo nella parte di investimenti. Da una parte dunque mettiamo a terra investimenti in modo competitivo e li connettiamo con le grandi società per creare progetti pilota”.
“Abbiamo inoltre creato un sistema meritocratico per il quale alla fine del processo di accelerazione le migliori startup ricevono un ulteriore investimento, circa mezzo mln per star up. Non ci siamo poi dimenticati l’aspetto più internazionale. Il nostro valore aggiunto dunque è di connetterli con realtà internazionali” conclude Mataloni.