“Se parliamo di decarbonizzazione l’industria dei gas liquefatti può essere di grande aiuto alla transizione ecologica grazie proprio alle soluzioni bio e rinnovabili”. Così Andrea Arzà presidente di Federchimica Assogasliquidi, nel suo intervento alla sessione ‘Dalla crescita al consolidamento – Tavola rotonda: parola alle Associazioni’ di Conferenza Gnl alla Fiera di Bologna. In particolare, Federchimica Assogasliquidi ha partecipato alle sessioni organizzate da Conferenza Gnl dal titolo ‘Dalla crescita al consolidamento’, dedicati alle imprese e alle associazioni, e a due eventi della Fuels Mobility dal titolo ‘I nuovi carburanti e i vettori energetici e la loro integrazione nella rete di rifornimento’ e ‘Smart Mobility: la necessità di ridisegnare l’assetto della rete’.
Le giornate sono state l’occasione per delineare il quadro della situazione attuale e tracciare una visione prospettica sui prodotti Gpl e Gnl impiegati nel trasporto leggero e pesante, sia terrestre che marittimo. Nell’ambito di Fuels Mobility, Assogasliquidi ha evidenziato come il Gpl si confermi la prima soluzione tra le alimentazioni alternative, rappresentando una quota del 63% del parco auto alternativo circolante nazionale. Nonostante la crisi del mercato dell’auto, che nel raffronto dei primi 9 mesi del 2021 con lo stesso periodo del 2019 fa registrare un -20,2% delle immatricolazioni, il Gpl, nel mese di settembre 2021, registra una quota del 9,4% del totale delle immatricolazioni. Al 31 dicembre 2020 il parco auto circolante a Gpl era di circa 2,7 milioni di auto, e sul mercato nazionale si contano 37 modelli di auto alimentate a Gpl e proposte in 157 diversi allestimenti. Parallelamente all’espansione della flotta veicolare, si registra un consolidamento della rete dei punti vendita: ad oggi l’Italia può contare su 4.366 stazioni di servizio su tutto il territorio nazionale.
In questo quadro, Assogasliquidi propone di incentivare la conversione a gas (Gpl o metano) dell’usato. Si potrebbe arrivare in un periodo di tre anni a intercettare circa 495mila auto con una riduzione di 7 tonnellate di ossido di azoto e 90mila di CO2, con una significativa ricaduta oltre che sull’ambiente anche sull’industria italiana del settore.
Per quanto riguarda il settore del Gnl, Andrea Arzà ha tracciato un’analisi di quelle che sono state le dinamiche che hanno portato al consolidamento del mercato nazionale. “Negli ultimi 10 anni, grazie agli investimenti messi in campo dalle imprese supportati dagli interventi normativi europei e nazionali, abbiamo assistito ad una rapida crescita dei consumi del Gnl che, nel secondo semestre 2021, si stimano pari ad oltre 200mila tonnellate annue, registrando un incremento di circa il 68% rispetto al 2020. Traino di questa crescita è principalmente la domanda di Gnl per il trasporto stradale pesante, che rappresenta oltre il 67% del totale dei consumi”, ha detto Arzà.
“Attualmente la flotta circolante è costituita da circa 3.585 mezzi, con immatricolazioni registrate nel periodo gennaio/maggio 2021 di circa 576 camion, il doppio dei veicoli immatricolati nello stesso periodo dell’anno precedente. Quanto al futuro – ha ammonito Arzà – all’interno del pacchetto ‘Fit for 55’ recentemente diffuso dalla Commissione Europea, è indispensabile che la valutazione degli impatti emissivi delle differenti alimentazioni avvenga in un’ottica Well To Wheel o Life Cycle Assessment, anche per valorizzare al meglio lo sviluppo dei biocarburanti (come Gpl bio e rinnovabile, bioGnl e Biometano)”.
“Se parliamo di decarbonizzazione – ha concluso il presidente di Federchimica Assogasliquidi – l’industria dei gas liquefatti può essere di grande aiuto alla transizione ecologica grazie proprio alle soluzioni bio e rinnovabili, soluzioni queste direttamente implementabili nella rete di distribuzione e nei veicoli, senza alcun investimento nelle infrastrutture di rifornimento ma anzi con una massimizzazione degli investimenti fino ad ora fatti dalle imprese sulla logistica e sui punti vendita. La nostra industria è pronta per le sfide ambientali che ci attendono e richiede però coerenza strategica ai decisori pubblici affinché vengano valorizzate tutte le soluzioni energetiche nell’ottica del rispetto del principio di neutralità tecnologica e di corretta analisi costi-benefici”.