Amici e conoscenti non riuscivano a rintracciarlo da diversi giorni: D.P., ingegnere 70enne, sembrava essersi volatilizzato nel nulla. Così sono giunte ai carabinieri di San Vito, e a quelli del Reparto Operativo di Brindisi, le denunce di diverse persone preoccupare dalla prolungata assenza del professionista. I carabinieri, risaliti ai dati personali di D.P., hanno scoperto che il 70enne era tra l’altro proprietario di un casolare isolato, sito in contrada ’Varvolla’, a San Vito dei Normanni, nel brindisino. Ed è proprio qui che i carabinieri hanno rinvenuto il suo cadavere, con il corpo segnato da colpi di coltello. Ora saranno gli accertamenti medico legali a dover stabilire l’esatta causa della morte, mentre ai carabinieri spetterà invece il compito di ricostruire gli ultimi giorni di vita dell’ingegnere. Al momento nessuna pista è esclusa, così come l’ipotesi che l’uomo potrebbe esser stato torturato prima di essere ucciso. Ma da chi? E, soprattutto, perché?
M.