Minori, legale sindaco Lecce su bimba contesa: “Non è un pacco, dare in pasto a stampa è altro sgarbo a minore”

“Ci stiamo muovendo con grande prudenza perché si tratta di una vicenda molto delicata. La questione è in carico ai servizi sociali che hanno investito l’autorità giurisdizionale competente a pronunciarsi. Si stanno muovendo con particolare cautela, tenendo conto degli stati d’animo e della fragilità della bambina”. Lo dice all’Adnkronos Rita Perchiazzi, la legale incaricata dal sindaco di Lecce, nominato tutore provvisorio della bambina, di seguire la vicenda di A.M. il padre a cui viene impedito di vedere la figlia nonostante le disposizioni della Corte d’Appello.
 

“In ogni caso questa spettacolarizzazione della vicenda è estremamente inopportuna – contesta – Sollecitare i media per smuovere le acque ci sembra di pessimo gusto. Dare in pasto alla stampa è un ulteriore sgarbo verso questa bambina”. “Qui non si parla di consegnare un pacco, ma una bimba – rimarca – E i servizi sociali (del comune di Lecce, a cui la Corte d’Appello ha affidato la minore con incarico di collocarla in una casa famiglia – ndr) lavorano in un ambito istituzionale in cui possono chiedere la sospensione della sentenza in base alle valutazioni che hanno fatto sulla minore, contenute nella documentazione più recente inviata alla Corte d’Appello di Roma”. 

Ma l’ordinanza, a prescindere dalla richiesta di sospensione dei servizi sociali non andrebbe comunque nel frattempo eseguita? “Non c’è una inosservanza fine a se stessa – risponde – Ci si era mossi tutti nella stessa direzione ma se c’è un ostacolo concreto che deriva dalla necessità di salvaguardare il benessere della bambina, i servizi sociali lo segnalano rivolgendosi all’autorità giurisdizionale. Abbiamo sottoposto il tutto alla valutazione della Corte d’appello”. (di Roberta Lanzara)