E dov’è il ministro dello Sport? I lavoratori dello sport e gli appassionati se lo son chiesto dopo le nomine di Mario Draghi di qualche giorno fa. Nessuna traccia: il nuovo presidente del Consiglio non ne ha fatto menzione, perché il ministero dello Sport, ad oggi, non c’è più. Lo ha confermato anche il ministro uscente, Vincenzo Spadafora. Che con un lungo messaggio su Facebook ha voluto chiarire questo punto.
“Il ministero dello Sport non esiste più – scrive Spadafora sul social network – 17 mesi fa, fui io a chiederne la costituzione. Evidentemente con questa nuova maggioranza, non si è ritenuto di confermarlo. Ora la delega è nelle mani del Presidente Draghi che, nei prossimi giorni, può decidere di affidarla ad un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio o tenerla per sé”, spiega.
Spadafora ha poi chiesto di portare a termine la Riforma dello sport, su cui ha lavorato negli ultimi anni: “Scade il 28 febbraio. Mancano solo 12 giorni. Come sapete l’abbiamo già approvata in Consiglio dei Ministri e ottenuto l’Intesa dalle Regioni. Manca solo il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato che, anche a causa della crisi di governo, non si sono espresse. Faccio appello ai miei colleghi che, insieme a tanti altri, hanno lavorato con me per più di anno al testo della Riforma.
Far scadere la delega significherebbe non risolvere il tema del lavoro sportivo, di abbandonare il professionismo femminile, di vietare l’ingresso dei paralimpici nei gruppi militari sportivi e tante altre cose. Approvare i decreti, invece, consente poi di migliorarli con eventuali decreti correttivi ma non dover ricominciare da zero!”, scrive l’ex ministro.