Questa mattina alle ore 9 si è svolto davanti al Ministero della Salute un flash mob di protesta degli animalisti, organizzato dalla Rete dei Santuari di animali liberi in Italia.
A due giorni dal corteo ‘Giù le mani dai santuari’, al quale hanno partecipato 7000 persone per ricordare l’uccisione dei nove suini del rifugio Cuori Liberi di Sairano, avvenuta lo scorso 20 settembre nel pavese, 200 attivisti e cittadini si sono riuniti chiedendo di essere ricevuti dal Ministro al fine di concordare protocolli speciali per gli animali dei rifugi in caso di peste suina.
“Il 20 settembre scorso – denunciano ancora una volta gli attivisti della Rete dei Santuari di animali liberi in Italia – con un gesto di violenza inaudita e gratuita, le istituzioni, polizia e Ats Pavia, l’azienda sanitaria locale, sono entrati con la forza nel rifugio Cuori liberi, hanno picchiato gli attivisti e ucciso i nove maiali sani ospitati nel santuario. Animali da affezione, sottratti definitivamente allo sfruttamento, sono stati massacrati e sacrificati sull’altare del profitto per tutelare allevatori ed esportazioni”.
Dunque, spiega Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari, “Oggi siamo qui per ricordarli e per ribadire che quello che è avvenuto è gravissimo e non deve accadere mai più. Abbiamo chiesto di essere ricevuti dal Ministro per concordare una volta per tutte i protocolli che mettano al riparo gli animali ospitati nei rifugi, e li vogliamo ora. Ci hanno garantito di portare le nostre richieste a Bruxelles ma non è sufficiente, abbiamo chiesto e vogliamo soluzioni efficaci da subito. Gli strumenti legali per farlo ci sono: ora serve la volontà politica”.
Nel frattempo, sempre stamani, alle ore 13, si è tenuta una conferenza stampa alla Camera dei deputati a cui hanno partecipato i deputati Eleonora Evi e Devis Dori dell’Intergruppo parlamentare per la tutela degli animali, Sara d’Angelo della Rete dei Santuari, Gianluca Felicetti, presidente della Lav, e Roberto Manelli, portavoce del rifugio Cuori liberi.
Max