Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli ha proposto liniziativa di lanciare nellanno prossimo ” un concorso per 2mila posti, possibilmente con un numero di idonei maggiore, per avere un serbatoio più ampio su cui lavorare per controbilanciare il numero di coloro che andranno in pensione”. Bonisoli ha poi detto:”Preferisco fare un concorso per 2mila persone nel 2019 e uno di uguale o maggiore entità tra un paio di anni, per evitare l’entrata massiccia, in un unico anno, di un forte numero di persone che crea un blocco generazionale che rappresenta una distorsione di quelli che dovrebbero essere dei buoni processi organizzativi. Andrebbe a beneficio di tutti se riuscissimo a far sì che l’organizzazione potesse crescere in maniera graduale e armonica con tempi tali da assimiliare le persone che entrano al lavoro”. Il ministro si è pronunciato anche per i buoni propositi dellanno corrente: “Nel 2018 continueremo a fare quello che è già in atto: stiamo procedendo con le assunzioni e continueremo a farle. Nel precedente concorso abbiamo avuto la fortuna di avere 163 idonei in più rispetto ai 1.000 posti preventivati. Saranno probabilmente i primi cui offriremo una possibilità di lavoro”. Tra le proposte vi sarà anche “un intervento di riqualificazione” che possa permettere “un minimo di carriera interna nel ministero. Quello che ho trovato, soprattutto quando mi allontano da Roma, è un ministero che ha un basso tasso di motivazione”. Il responsabile dei Beni Culturali ha anche portato allattenzione i dati attuali delloccupazione del proprio ministero: “l’organico complessivo è di oltre 16mila persone, che non sono poche. Però la pianta organica è di 19.050 unità e ci mancano migliaia di posizioni per raggiungere questo obiettivo. Entro il 31 dicembre del 2020 3.437 persone andranno in pensione, circa il 20% dei funzionari e degli addetti del ministero. L’età media del Mibac è di 54,66 anni e, tenendo conto anche che l’età media della pubblica amministrazione è di 48 anni, si arriva alla conclusione che questo è un ministero vecchio e sottodimensionato”. Adesso ciò che è stato fatto, esclama Bonisoli, e di permettere “delle piccole assunzioni e che inoltre c’è stato un piano avviato dal precedente governo di 500 funzionari e un ulteriore rabbocco di altri 500. La dimensione con cui abbiamo lavorato fino ad adesso è lontana dalle esigenze. Fino ad oggi – ha aggiunto – abbiamo utilizzato la creatività: abbiamo usato il servizio civile per sopperire ad alcuni deficit di organico e usiamo in maniera importante Ales”. Alternative valide che “devono trovare la loro ragione d’essere nella temporaneità poichè “è il momento di cercare di capire se è possibile trovare una soluzione strutturale. Dal 1980 ad oggi solamente il 32% delle assunzioni è stato fatto su concorso. Se vogliamo mettere in pratica la meritocrazia, ad oggi la forma più opportuna per entrare nella pubblica amministrazione dovrebbe essere un concorso”. Sulle opzioni “a costo zero o a costi molto limitati”, Bonisoli nota la presenza di esuberi in funzioni o profili che al ministero interessano”. ” Il Miur, in alcune regioni, ha degli esuberi nelle graduatorie per l’insegnamento di persone che si occupano di temi legati ad esempio alle biblioteche, agli archivi. Ci sono archeologi, storici dell’arte. Sarebbe opportuno se riuscissi a prendere alcune centinaia di persone che vivono di supplenze e riuscissi a dare loro, su base volontaria, la possibilità di venire a lavorare da noi”.